giovedì 9 ottobre 2014

Passo dopo passo, tappa 4: lezioni di orientamento

Ciao a tutti!
L'allenamento verso il traguardo dei 42,195 chilometri continua spedito, senza soste. Nel precedente post avevo parlato di come ottimamente stanno procedendo le sedute specifiche a base di ripetute. Ora voglio paralre di come sta proseguendo l'allenamento che più amo: il lungo del weekend. Con il "lungo" si intende una sessione di corsa prolungata in cui si migliora la resistenza aerobica, una di quelle caratteristiche fondamentali per chi ama correre le lunghe distanze. Questo è anche l'allenamento che preferisco perché, nonostante un occhio al cronometro sia sempre fondamentale, consente una certa libertà di pensiero durante il gesto della corsa, qualcosa di difficile o talvolta impossibile quando in ripetuta bisogna dedicare attenzione a svolgere l'allenamento nei modi e tempi corretti. Insomma, si corre in una maniera che a me piace ribattezzare come "selvaggia", senza preoccupazioni.

Perché correre è gioia!

In occasione di questo "lungo", la cui distanza prevista era intorno ai 23-24 chilometri, ho chiesto a Giulia che mi accompagnasse. Non di certo correndo - seguendomi non durerebbe cento metri -  ma in bicicletta, mezzo che lei predilige. Inoltre, c'era da testare una bici nuova di zecca. Il mio allenamento è una bella scusa per introdurla per la prima volta sulla Mainradweg, la ciclovia del Meno, sulla quale sono solito da qualche settimana svolgere le mie sedute di allenamento. E siccome è qualcosa che ci affascina molto, ci siamo mossi insieme, io sulle mie gambe e lei in sella, in direzione Würzburg, per arrivare il più vicino possibile alla centrale termonucleare di Grafenrheinfeld. Ho corso, talvolta davanti e talvolta dietro le ruote della bici di Giulia, fino a Garstadt, un piccolo comune che si affaccia proprio sul Meno, sulla sua sponda destra. Qui le due immense torri di raffreddamento non appaiono come un mostro incontrollabile, ma quasi come una grandiosa opera architettonica. Fanno parte dello skyline della zona e sono come un punto di riferimento per orientarsi nell'area in cui viviamo. Il fumo che esce dalle due torri - solo vapore acqueo, nulla di radioattivo - è visibile da ogni posizione e indica, in ogni momento della giornata, dove ti stai trovando. Correre a fianco di queste torri, specie quando il cielo è terso, è una goduria.

Una foto scattata da Giulia alla centrale nucleare, tra un sorpasso ai miei danni e l'altro

L'esito dell'allenamento è stato tutt'altro che negativo: ho coperto i 23.3 chilometri ad un passo di 4'50"/km. Più veloci quelli iniziali, più lenti, intorno ai 5'/km gli ultimi. Tutto fieno in cascina, come si suol dire, soprattutto considerando che il percorso prevedeva anche qualche piccola salita. Un anno fa avevo coperto una distanza di poco superiore ad un passo di un secondo più lento. È un ottimo dato, che mi fa ben sperare per il proseguio degli allenamenti. Ci sono ancora molti e molti chilometri da macinare. Io continuo a sperare di farlo insieme a Giulia. Non a caso, è proprio lei che alla fine del mio allenamento mi ha detto "sono un po' stanca". Lei. Figuratevi il sottoscritto...
Bis bald!
Stefano

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