giovedì 5 febbraio 2015

Beatitudine

"La neve è una poesia. Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri. Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio. Ha un nome. Un nome di un candore smagliante. Neve."
Maxence Fermine

Nessuna pietà anche per le bici

Ciao a tutti!
Svegliarsi una domenica mattina a Monaco di Baviera.
Svegliarsi con una sorpresa: la città è ricoperta dalla neve. Eppure solo sette ore prima di neve, nemmeno l'ombra.
Dove alberghiamo, nel quartiere monacense di Riem, tutto tace. Se non ci sono ruote che spaccano la poltiglia sul manto stradale, l'unico rumore è quello lieve dei fiocchi che si depositano, inermi, su tutte le superfici che incontrano. Tutte quante, nessuna esclusa. La neve è democratica. Non guarda in faccia nessuno, si dispone su qualsiasi oggetto. Sui vetri di un'automobile, sulle tegole di una casa, su una bici.
Tutto è più chiaro. Il rosso del treno che ci porterà a Monaco, il giallo di una cassetta postale, il blu di un'orologio. Tutto è più evidente.
La neve della domenica mattina, tipicamente silenziosa in Germania, è unica. Sono percezioni sensoriali che fanno viaggiare a ritroso nel tempo. La neve ti fa tornare bambino, forse nell'età delle palle di neve e dei pupazzi. La neve è benessere, è aria pulita, è pace, è libertà, è beatitudine. Viva la neve!

Impossibile non vederlo

Bis bald!
Stefano

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