Emmanuel Carrère, L'avversario
Ciao a tutti!
L'avversario è il mio terzo confronto con un libro di Emmanuel Carrère, dopo Limonov e La settimana bianca. È evidente, dopo la lettura de L'avversario, di come Carrère ami le storie torbide, che rimescolano le carte nel lato più oscuro degli uomini. Con L'avversario però, Carrère regala al lettore una storia agghiacciante, ispirata da una storia vera pescata in uno dei fatti di cronaca più eclatanti degli anni '90 in Francia.
Il protagonista è Jean-Claude Romand, il quale il 9 gennaio 1993 si macchia di un terribile assassinio: uccide brutalmente moglie, genitori e i due figli. Dà fuoco alla casa in cui ha vissuto con la famiglia, cercando inoltre, seppur inutilmente, di togliersi la vita. Le indagini smascherano Romand, la cui vita è stata basata su una clamorosa menzogna: dalla laurea fasulla in medicina all'incarico di ricercatore presso l'OMS, dalle truffe ai danni dei suoi familiari alle relazioni amorose clandestine. Quando la grande bugia costruita nel corso di vent'anni viene a crollare, Romand cerca nell'eccidio della famiglia e in un tentativo di suicidio la soluzione ai suoi problemi.
L'avversario è un romanzo atipico: Carrère narra la vicenda riportando le testimonianze di chi lo conosceva e di chi lo ha conosciuto bene, segue il filo logico della storia di Romand con precisi riferimenti alle udienze del processo, miscela la cronaca con il dialogo che l'autore instaura con l'assassino per dare forma al romanzo. Non c'è desiderio di sensazionalismo nell'opera di Carrère, vuole scavare nella profondità più mostruosa dell'uomo, così terribile da sterminare tutta la sua famiglia, vuole cercare il demone che è dentro l'uomo, quella sorta di "avversario" che ci porta a compiere le azioni più atroci, vuole descrivere il MALE. Lo compie in un'atmosfera di crescente suspense: dove potrà mai arrivare il livello di menzogna di Romand? Ad ogni pagina l'angoscia continua a salire, non solo per la narrazione di un efferato gesto - che potrebbe togliere il sonno ad ogni lettore - ma perché ci porta a fare delle domande a noi stessi: quali sono le nostre certezze nella vita? cosa si nasconde nella quotidianità di ognuno di noi? potrebbe la nostra esistenza essere costruita su una falsità?
Quasi un thriller, nonostante la vicenda de L'avversario sia conosciuta. Un libro che si legge tutto d'un fiato, merito di uno stile asciutto, quasi giornalistico a tratti, e di una storia che non lascia indifferenti e che scava nell'animo umano più recondito.
Bis bald!
Stefano
Giudizio: 10/10 ««««««««««
Giudizio: 10/10 ««««««««««
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