lunedì 9 febbraio 2015

Nuove scoperte: un weekend nella Foresta Bavarese

Ciao a tutti!
Il fine settimana che si è appena concluso è stato quello dedicato ai piaceri personali che, per varie ragioni, avevamo temporaneamente accantonato. Da quando ci siamo trasferiti infatti, io e Giulia non avevamo ancora avuto modo di indossare, rispettivamente, ciaspole e sci, per una bella giornata nella neve. Abbiamo rimediato a questa lacuna nell'ultimo weekend, durante il quale abbiamo scoperto qualcosa di ancora totalmente nuovo per noi: la Bayerisches Wald, in italiano Foresta Bavarese.

Panorama dal Mühlriegel

Non immaginatevi che la Bayerisches Wald sia solamente un grande bosco. Esso è un'intera regione della Baviera orientale, parte della quale anche parco nazionale (esteso 240 chilometri quadri), che copre più di un circondario rurale. È un'area che va definita "di media montagna": la cima più alta, il Großer Arber, non tocca i 1500 metri, nonostante possa sembrare, alzando lo sguardo verso l'alto, che attorno a sé ci siano solo grandi montagne. Al confine con la Repubblica Ceca, la Bayerisches Wald rappresenta uno dei luoghi di villeggiatura più vicino alle città di Ratisbona e Passau: in inverno è una zona meravigliosa e immagino che in estate possa esserlo altrettanto, grazie alle ampie possibilità per gli amanti del trekking.

Nella tormenta di neve

Ma perché abbiamo scelto la Foresta Bavarese per andare a sciare (Giulia) o sulle ciaspole (io)? In Germania ci sono luoghi più vicini (la Rhön, per fare un esempio) o più universalmente noti (Garmisch-Partenkirchen). E non troppo distante, vi è l'Austria, ricca di piste attrezzatissime e con montagne da urlo. C'era voglia di trascorrere un weekend sulla neve, lontano dalle località adiacenti la Franconia, e senza spendere l'iradiddio. La Bayerisches Wald è stata un ottimo compromesso.

Gli immensi abeti della Bayerisches Wald

A detta di Giulia, gli impianti sciistici sono po' attempati, a partire dagli impianti di risalita. E i chilometri di pista a disposizione si contano su ben poche dita. Ma la neve è perfetta. Da Eck, una sorta di colletto che divide i circondari di Cham e Regen, abbiamo sciato e ciaspolato (o meglio, camminato sulla neve) con molta soddisfazione. Personalmente, ho trovato degli ottimi itinerari - faticosi ma non troppo - con panorami sublimi e tanti soggetti da immortalare con la macchina fotografica, come mai mi sarei immaginato. Con un sole splendente o con una bufera in corso. Ma la neve, si sa, può dare molte soddisfazioni a chi ama la montagna e la fotografia.

Lam, tipico elemento architettonico dell'area

La Bayerisches Wald non ci ha deluso, in sintesi. Anzi, non vedo l'ora di tornarvi in estate. Con la speranza di trovare qualche segno di vitalità in più. I paesi di questa zona appaiono infatti... assopiti, come caduti nel sonno. Una spiegazione non c'è: le valli della Bayerisches Wald non sono isolate, ma collegate tra loro da una rete di strade in condizioni perfette. Lam, dove abbiamo albergato ne è l'esempio migliore, ma in generale tutti i paesi appaiono molto... rilassati. Unica eccezione è parsa Bodenmais, anche grazie alla presenza del migliore impianto sciistico del comprensorio. Abbiamo provato a chiederci il perché di questa atmosfera intorpidita: la Bayerisches Wald è una zona di confine, e non un confine qualunque. A pochi chilometri in linea d'aria vi è il confine con la Repubblica Ceca, che fino a poco più di venticinque anni fa segnava anche il confine tra l'Europa di influenza occidentale e l'Europa di influenza sovietica, un fattore che va certamente considerato.

Un confine che sa di storia del Novecento

Repubblica Ceca: trovarvisi a due passi è stata una tentazione troppo grande. Una puntatina l'abbiamo fatta, proprio per curiosare un po' in questa nazione da entrambi mai toccata prima d'ora. Nel bel mezzo di una tormenta di neve abbiamo varcato il confine tra Germania e l'ex-Cecoslovacchia, ancora ben visibile dall'ex-dogana, un luogo dove i soldati americani e russi decine d'anni fa erano probabilmente abituati a guardarsi in faccia. Anche se ci siamo limitati a raggiungere il primo paese lungo la strada proveniente dalla Germania, Železná Ruda, il diverso tenore economico tra le due nazioni balza subito all'occhio. Non siamo lontani da questo stato, può darsi che a breve ci si ritorni. Per capirne un po' di più...

Gelo boemo

Resta comunque un ricordo di un gradevole fine settimana. Merito della Bayerische Wald, delle sue valli, dei suoi panorami e delle sue dolci montagne. Immagini che non mi dispiacerebbe incontrare di nuovo. In inverno ma soprattutto con la bella stagione. Per chi ama il trekking, c'è molto pane per i propri denti.
Bis bald!
Stefano

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