venerdì 13 febbraio 2015

Satyricon (e oltre)

Ciao a tutti!
In questi giorni ho letto alcune notizie che mi hanno fatto sorridere non poco. Sono tutte contro la nazione nella quale vivo attualmente, la Germania. Un paese che si trova sotto una sorta di pressione da tante direzioni, dal Mediterraneo e dall’Est Europa. Per quali motivi? Per ragioni connesse ai due episodi più importanti della storia tedesca del XX secolo: la Seconda Guerra mondiale e la caduta del Muro di Berlino.
Alla prima si sta attaccando la Grecia, paese in profonda crisi economica. È già da qualche anno che i vari governi avvicendatisi alla guida del paese ellenico spingono per ottenere un lauto risarcimento (220 miliardi di euro!) per i danni di guerra causati dalla Germania. Dopo settant’anni, le profonde ferite del conflitto bellico di riaprono, in concomitanza di una complessa situazione che vede Germania e Grecia agli antipodi.
La seconda ragione, la caduta del Muro di Berlino nel 1989, è invece il pretesto che la Russia sta utilizzando per cercare di ripulire un’immagine mai limpida e ancora più offuscata dai recenti avvenimenti in Ucraina. Secondo alcuni parlamentari russi, infatti, l’annessione della Germania Est alla Germania Ovest è avvenuta secondo criteri non democratici. Nessun referendum fu infatti indetto nell’occasione.

Fulmini su Atene (fonte: lettera43.it)

Personalmente, ritengo queste richieste assolutamente grottesche, in grado di ridicolizzare le classi politiche sia della Grecia che della Russia. Come può la Grecia, dopo settant’anni e in un momento in cui l’Europa gode di pace (quantomeno non vi sono guerre di queste proporzioni), chiedere un risarcimento per degli eventi sui quali è stata posta una pietra tombale? Come può la Russia considerare illegittimo e antidemocratico migliaia di persone unite insieme per urlare con una sola voce la loro ritrovata unità? Non voglio difendere la nazione in cui vivo – sulla quale più di una volta mi sono dimostrato critico – ma credo che la Germania abbia pagato duramente quanto successo tra il 1939 e il 1945 nei quarantacinque anni che sono seguiti. Non serve appellarsi alla storia, per quanto controversa, della Germania, per correggere gli errori politici di Grecia e Russia negli ultimi decenni. E soprattutto non ha senso provare a riscrivere la storia. La storia è, per l’appunto, storia: ha senso cambiare ciò che è già stato?
Bis bald!
Stefano

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