Ciao a tutti!
Luglio, sole e tanto caldo, un fine settimana in Italia per il matrimonio di un amico, una domenica libera prima del rientro in Germania. Sono ingredienti perfetti, questi, per trascorrere una giornata in montagna. Avrei potuto cacciarmi su qualche sentiero sperduto, fare un migliaio di metri di dislivello per raggiungere una qualche punta dal bel panorama, per conto mio. Ma avrei potuto anche organizzare una giornata all'aria aperta, brevi passeggiate in compagnia, non dure ma altrettanto piacevoli. E così abbiamo fatto, optando per la miglior compagnia possibile e un luogo forse senza eguali in Valle d'Aosta. Parlo del Colle San Carlo, della Testa d'Arpy e del Lago d'Arpy.
Luglio, sole e tanto caldo, un fine settimana in Italia per il matrimonio di un amico, una domenica libera prima del rientro in Germania. Sono ingredienti perfetti, questi, per trascorrere una giornata in montagna. Avrei potuto cacciarmi su qualche sentiero sperduto, fare un migliaio di metri di dislivello per raggiungere una qualche punta dal bel panorama, per conto mio. Ma avrei potuto anche organizzare una giornata all'aria aperta, brevi passeggiate in compagnia, non dure ma altrettanto piacevoli. E così abbiamo fatto, optando per la miglior compagnia possibile e un luogo forse senza eguali in Valle d'Aosta. Parlo del Colle San Carlo, della Testa d'Arpy e del Lago d'Arpy.
Il Colle San Carlo, conosciuto più dagli appassionati di ciclismo (essendo una salita durissima) che da quelli di trekking, è il naturale punto di partenza verso le altre due destinazioni citate. Imboccando il sentiero verso nord si sale verso la Testa d'Arpy. Una manciata di minuti, e una cinquantina di metri di dislivello per raggiungere uno dei più accessibili balconi della Valle d'Aosta. Ci accoglie un belvedere di prim'ordine su Monte Bianco e sulle Grandes Jorasses, nonché su Courmayeur, sul Mont de la Saxe e sull'alta Valle centrale. Con una bella giornata, queste montagne non sono solo monumenti alla bellezza che Madre Natura ci ha donato, sono entità vive che paiono brillare di luce propria...
Che balcone sul Monte Bianco e sulle Grandes Jorasses, la Testa d'Arpy! Foto di archivio, 28 agosto 2011 |
Queste montagne sono un libro aperto, chissà quante storie potrebbero raccontare. Ci sono le storie più felici, di grandi conquiste alpinistiche, di grandi acrobazie, in parete e sul filo di creste innevate. Ci sono le storie più funeste, quelle che raccontano grandi tragedie: un po' per caso ci ritroviamo di fronte al Monte Bianco proprio il giorno successivo al 55esimo anniversario della tragedia del Frêney.
Ci sono storie piccole, come la mia, perché sotto questi monti ho incontrato tanta, tantissima felicità al termine delle alte vie valdostane. Il Monte Bianco, sia nell'Alta Via n.1 (scendendo dalla Val Ferret) che nell'Alta Via n.2 (scendendo dalla Val Veny: vedi post) è la cornice attorno ad un quadro fatto della gioia silenziosa che nasce dalla fatica e dalla conclusione di un lungo percorso tra le montagne.
Dal Colle San Carlo, imboccando il comodissimo sentiero opposto a quello per la Testa d'Arpy, verso sud, si può raggiungere in un'ora l'omonimo lago, una vera e propria perla della Valle d'Aosta. Non c'è molto da salire (un centinaio di metri), e si rimane quasi sempre all'ombra di larici e di pini. Quando questi ultimi iniziano a diradarsi, rimane sempre, e non dico poco, una vista eccezionale sulle Grandes Jorasses. Il lago d'Arpy è uno specchio meraviglioso dove brillano i riflessi delle Grandes Jorasses e del verde delle praterie e dei pendii che lo circondano.
Quando raggiungiamo il lago troviamo veramente tanta gente sulla sua riva. In fondo, è una meta facile da raggiungere. E molto attraente. Personalmente, consiglio una gita al Lago d'Arpy a tutti quelli che vogliono avvicinarsi alla montagna, alle montagne valdostane, senza faticare tanto oppure senza andarsi a cacciare su sentieri impervi e per escursionisti di esperienza. Ed in più, c'è la possibilità di stare al sole, all'ombra, con i piedi nell'acqua, circondati da prati, rocce e rododendri. Posti con tutte queste caratteristiche non sono facili da trovare.
Io stesso ho perso il conto delle volte nelle quali sono venuto qui con amici. Se non vi ho convinto con le mie parole sulla mia ultima visita al Lago d'Arpy, qualche giorno fa, allora lasciatevi convincere dalle foto che negli anni ho scattato in questo posto...
Bis bald!
Mi hai convinto: non conosco la e D'Aosta -solo qualche toccata e fuga - ma ho inserito questo itinerario tra i miei progrmi futuri. Grazie
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