venerdì 1 luglio 2016

Tschüß, und forza Italia!

«Caro italiano, mi piace il tuo cielo blu - e dopo tre grappe, canto assieme a te "Azzurro" di Adriano Celentano. L'azzurro è il colore della maglia della tua nazionale.
Gli Azzurri. Da quarant'anni i tedeschi non riescono a vincere una grande partita contro di voi, Azzurri.
Perché ci lasciamo ingannare da voi, italiani. Gli italiani guardano solo il culo delle donne. I ragazzi italiani sono solo dei galletti. Gli italiani portano i jeans attillati, gli italiani cantano di notte sotto i balconi dove risiedono le turiste. I ragazzi italiani spendono i loro soldi nei vestiti. I ragazzi italiani sono cocchi di mamma, "la Mamma" è il più grande mito dei ragazzi italiani.
Il nostro grande errore è sempre stato considerare l'italiano come se fosse un buono a nulla. Questo era il loro trucchetto. In realtà gli italiani sono truffatori, fighetti, e se necessario cattivi.
I ragazzi italiani non sono romantici, gli italiani sono dei duri. E commedianti complicati da gestire. Quando uno di loro viene toccato, si rotola più di otto volte sul prato, come un soldato ferito a morte.
Ma vince le partite.
Sabato, ore 21. Per me la Germania non ha ancora vinto.»
Franz Josef Wagner, Bild, 1 luglio 2016

Alla fine parlerà sempre il campo

Alla fine devo dire che questo Wagner ha anche ragione. Un po' di luoghi comuni per raccontare noi italiani. In fondo è lo stesso modo in cui raccontiamo noi i tedeschi, per frasi scontate e stereotipi. Con onestà, tutto sommato. E finalmente uno che l'ha capito che la Germania non ha ancora vinto. Più siamo feriti, colpiti nell'orgoglio, in netta difficoltà, più ci esaltiamo. È dal 1962 che non lo capiscono.
Bis bald!
Stefano

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