sabato 2 luglio 2016

Oggi essere italiani conta di più

Ciao a tutti!
Poche ore, poi parlerà il campo. L'ennesimo capitolo di una rivalità accesa si consumerà sul prato dello Stade Atlantique di Bordeaux. Quarti di finale degli Europei 2016,  una partita che avrebbe potuto anche essere una finale per la qualità del gioco messo in campo dagli Azzurri e dalla Mannschaft. E proprio per questo chi andrà a casa avrà più di un rimpianto. Soprattutto i tedeschi, campioni del mondo in carica e grandi favoriti della manifestazione. Inutile negarlo, la qualità a disposizione dei ragazzi terribili di Joachim Löw è clamorosamente superiore ai faticatori guidati da Antonio Conte. Tutti gli esperti internazionali danno poche chances alla nostra nazionale. E i tedeschi ridono.

Il duello più atteso: Manuel Neuer vs. Gianluigi Buffon

Hanno iniziato da subito, da quando la banda-Conte ha surclassato gli ormai ex-campioni d'Europa della Spagna: Bild (giornale in prima linea quando si tratta di sfottere) presenta un titolo piuttosto chiaro: "I nonnetti dell'Italia pronti per Jogi (Joachim Löw, ndr)". Ogni riferimento alla rosa con l'età media più alta del torneo è puramente casuale, no? Ad aumentare questo dato è sicuramente la stella indiscussa di questa nazionale priva di talenti in attacco, Gianluigi Buffon. Preso stupidamente di mira pure lui. Vecchio, non più al livello del n.1 tedesco, Manuel Neuer. Che forte è forte, ma senza quel carisma e quel bagaglio di esperienza che può vantare il capitano della Juventus e della Nazionale. Buffon, dal canto suo, sa che è bene tenere un basso profilo: "Certo, Neuer è più forte di me". Bravo Gigi, quanto a stile meglio non copiare i tedeschi. Loro in conferenza stampa si presentano con ben altro piglio. Il trequartista del Real Madrid Toni Kroos afferma che la Mannschaft è indubbiamente superiore e accederà alla semifinale. Ma una volta non era il campo a deciderle? Mi ha deluso invece il (solitamente astuto) tuttofare del Bayern Monaco Thomas Müller che è sicuro: "non lasceremo il campo piangendo", "il nostro cammino continuerà anche dopo i quarti". E se continuasse a casa loro?

Subito dopo la vittoria contro la Spagna

Bild rincara la dose con le solite psicostronzate teutoniche. Oltre al Buffon servo di Neuer, ho dovuto leggere di Boateng e Gomez insuperabili, di troppa arroganza da parte nostra (manco giocassimo con Messi in campo!), di un Khedira che rivelerà tutti i trucchi per scardinare la difesa, di un Löw che azzecca tutte le mosse e bla, bla, bla...
Arroganza italiana. Ma dove? Una stampa vergognosa come la Bild in Italia non esiste. O forse si, ma non è così popolare. Vedi sotto. 

Era il 2012 e Bild titolava: "vigliacchi contro uomini"... tutti sappiamo come è andata a finire! 

È stata una settimana emotivamente dura per me, questa. Sapere che sabato la tradizione vincente contro la Germania potrebbe finire, che da lunedì debba sorbirmi i miei colleghi esultare per una vittoria ai NOSTRI danni, quando già devo vedere automobili conciate con lo Schwarz-Rot-Gold nelle modalità più improbabili e sentire caos da carosello dopo una semplice partita di girone... beh, non è mica facile. In questi giorni gli Azzurri sono orgoglio nazionale e più di una volta ho ripensato a quell'introduzione prepartita di Fabio Caressa, nel 2006, prima della semifinale mondiale tra Italia e Germania, a casa dei tedeschi, nello stadio in cui erano imbattuti: "Alcuni vivono qui da sempre, non hanno mai rinnegato la loro terra. Quanto conta per loro oggi, i nostri giocatori lo hanno capito. Gliel'hanno letto negli occhi, in questi giorni, quando si sono fatti abbracciare. Adesso c'è una cosa in più per cui lottare, soprattutto per chi vive qui: oggi essere Italiani conta di più." Quanto le sento vere, dieci anni dopo, queste frasi. Con i colleghi non è stato facile, sono veramente sicuri di farci a fettine. Le risatine si sprecano. Argomentare con loro è complicato, d'altronde loro hanno una nazionale tostissima e dalla qualità smisurata. Mi attacco a Gigi, alla BBC in difesa, ai nostri giocatori semisconosciuti a livello internazionale e per questo insidiosi, alle forze fresche di una rosa che non ha dovuto combattere fino all'ultimo per vincere scudetti e coppe. Ma non è facile, uno contro tutti.

Lo vedremo stasera

Può anche darsi che io prenda un grosso abbaglio e da sabato sera debba chiedere scusa, ma ho come l'impressione che anche stavolta i tedeschi ci stiano sottovalutando. Non avremo i Baggio e i Del Piero, ma abbiamo una difesa di ferro. Non avremo talento nei piedi, ma un fuoriclasse in panchina. Non avremo il talento di Özil, Kroos e Draxler, ma corridori instancabili, pronti a lottare su ogni pallone. Difesa insuperabile, organizzazione tattica e tanto cuore, una rosa di giocatori che, a parte alcune eccezioni, nessuno conosce. Freschi e riposati, cattivi e affamati. Secondo me, la lezione di mezzo secolo di sconfitte non l'hanno mica ancora imparata. Non sarebbe male provare a sussurrarglielo all'orecchio ancora una volta: alla fine, a vincere siamo sempre noi italiani. Forza Azzurri, non deludeteci.
A presto!
Stefano

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