Questo è un titolo un po' ambiguo, ma è una traccia per comprendere i futuri passi (sarebbe meglio dire falcate) nel percorso podistico che ho iniziato da poco verso il nuovo appuntamento con i 42.195 chilometri, a Berlino. Perché la preparazione di una maratona deve forzatamente ripartire da ciò che di buono era rimasto. Di corsa ed affini, quest'anno non ho avuto molto da raccontare. Ma in realtà, qualcosa di buono da raccontare c'è: la mia ultima corsa, la mia ultima mezza maratona (nonché unica del 2016, finora), in quel di Gelsenkirchen, la 4°Vivawest-Halbmarathon.
Lungo il percorso della Vivawest-Halbmarathon © Martin Möller/FUNKE FotoServices |
Il finale cronometrico è quello che é, 1h33'54": in mezza maratona non è più un gran tempo ma vista la preparazione alle spalle, discontinua per i vari malanni dell'inverno e della primavera scorsi e alla fine di tre (massimo quattro) settimane, posso essere soddisfatto. Se ci aggiungiamo anche un gran caldo - d'altronde, correre nella seconda metà di maggio implica temperature più elevate - posso anche ritenermi PIÙ CHE soddisfatto. Se considero che il risultato finale è un 62esimo posto con l'undicesimo tempo di categoria, allora posso considerare questo risultato come stratosferico.
Che corsa è stata questa mia ultima mezza maratona? Una corsa strana, innanzitutto per il tipo di percorso affrontato: stradale per una buona metà, ma anche un misto di sterrato in un parco, di una ciclovia, di passaggi all'interno della Zollverein. Non particolarmente duro perché i saliscendi sono stati tutto sommato contenuti nella prima metà di corsa, ma ricco di curve, talvolta anche strette.
Posso dire di non essermi risparmiato. Come al solito sono partito forte, con un bel 4'13"/km al primo chilometro. Troppo forte in questo caso, ma perdonatemi, avevo troppa voglia di correre dopo mesi di quasi totale inattività. Dopodiché mi sono regolato il passo intorno a 4'25"/km: non volevo arrivare negli ultimi chilometri con l'acqua alla gola. Essendo anche la prima parte di gara la più nervosa, direi che è stato un gran bel correre. A metà gara, quando la mezza maratona affronta la lunga ciclovia che divide Essen da Gelsenkirchen, ho trovato il primo momento di appannamento, chiudendo un chilometro in 4'29"/km. Piccola ripresa, poi un lento e graduale, ma mai drammatico abbassamento della prestazione... fino al chilometro 19, il peggiore chilometro corso (4'35"/km), quando si entra nel bel mezzo di Gelsenkirchen. Ma fatta eccezione per l'inizio esuberante, la mia mezza maratona è stata molto costante. Individuato il passo gara tra 4'25"/km e 4'28"/km l'ho mantenuto con costanza. E con fatica, perché le ultime centinaia di metri, peraltro in salita, le ho sentite eccome. Nonostante ciò, le gambe sono arrivate al traguardo ancora in stato ottimale. Ripensando a quanto fatto, direi che questa corsa è stata positiva e rappresenta un ottimo punto per ricominciare con la preparazione di ben più complicate sfide con il cronometro.
La partenza da Gelsenkirchen (fonte:vivawest-marathon.de) |
Piccola nota sulla manifestazione: come corsa, questa Vivawest-Halbmarathon non mi ha particolarmente entusiasmato. Organizzazione impeccabile, ma senza lasciare il segno. Giudizio finale: senza infamia e senza lode. Un solo vero motivo per partecipare nuovamente in futuro: il passaggio nell'area della Zollverein. Quello sì che merita il costo di iscrizione.
Bis bald!
Stefano
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