lunedì 16 dicembre 2013

Vi presento Monaco - Parte 1, la Monaco che tutti conoscono

Ciao a tutti!
L'ho ritrovata dopo due anni, bella come allora, Monaco di Baviera. Contento di esserci tornato, qui si respira sempre un'aria felice. Passeggiare per le sue vie, nonostante il gran caos dovuto alle incombenti festività natalizie e al primo weekend di Weihnachtsmarkt, mi dà serenità. E gioia, Monaco di Baviera è una di quelle città che mi fa sentire a casa.
Ha qualcosa di speciale, Monaco, che non sono mai riuscito a cogliere. Non ha la vivacità umana di una città come Barcellona, non ha la storia millenaria di Roma, non ha l'irresistibile fascino di una metropoli come Parigi, non ha la raffinatezza artistica di Venezia, ma la capitale di Baviera è una di quelle città che definirei "speciali", di quelle che rimangono sempre impresse nella memoria.

La facciata del neogotico Neues Rathaus

Raccontare questa città non è impresa semplice di per sé, figuriamoci in un solo post. È cosa praticamente impossibile. Sono troppi gli aspetti di una città così sfaccettata e versatile. Da qualche parte si deve pur cominciare e allora lo farò partendo da quel risvolto di Monaco che più o meno tutti coloro che l'hanno visitata conoscono. Tanto per capirci, quella della Marienplatz e della Frauenkirche.

Karlstor, porta d'accesso occidentale al centro storico di Monaco

Marienplatz, con il suo Neues Rathaus, fornisce al visitatore che esce dalla stazione della metropolitana un colpo d'occhio veramente incredibile. Marienplatz è sicuramente uno dei maggiori centri della vivacità monacense: questa piazza è caratterizzata da innumerevoli peculiarità che la rendono vero simbolo della città. Non a caso, due "talismani" della città si trovano proprio qui. Uno è la Mariensäule, una notevolissima statua al centro della piazza - impossibile non vederla - che venne innalzata al termine della Guerra dei Trent'Anni a titolo di ringraziamento e protezione dal tormento bellico; è una statua ricca di allegorie, infatti su ogni vertice posto alla base della statua si trovano infatti le rappresentazioni della vittoria del bene contro la guerra, la peste, la fame e l'eresia (rispettivamente simboleggiati da leone, drago, basilisco e serpente). Il secondo amuleto è la Fischbrunnen, fontana così chiamata perché in questa zona della piazza - in posizione un pochino defilata - si trovava il mercato del pesce; qui gli abitanti di Monaco consumano nel mercoledì delle Ceneri un rito veramente particolare, quello di lavare i portafogli, come auspicio di benessere economico per il resto dell'anno. Sarà questo insolito cerimoniale che permette a Monaco di essere una delle città più ricche e benestanti di Germania?

Il carillon del Neues Rathaus e, sulla destra, la punta della Mariensäule, la statua al centro di Marienplatz.

E poi, il Neues Rathaus, questa sensazionale costruzione neogotica è di per sé tutta un allegoria della storia di Monaco. Statue, guglie e innumerevoli decorazioni sulla facciata sono il contorno ad una delle attrazioni assolute della città, il carillon della torre dell'orologio. Allo scoccare delle 11 e alle 12, infatti, una piccola rappresentazione prende il via e mette in scena (nel carillon in alto) il matrimonio tra il duca Guglielmo V con Renata di Lotaringia e la cosiddetta "danza dei bottai", simbolo di protezione dalla peste.

Le due torri della Frauenkirche

Il simbolo "numero due" della città è probabilmente la Frauenkirche. Non tanto perché è la cattedrale di Monaco, nonché chiesa più rappresentativa, ma per le tue torri, alte circa un centinaio di metri, che caratterizzano il profilo del centro storico. La chiesa appare severa, austera, quasi come fosse un antico maniero, un piccolo fortino della religiosità monacense. Ed è anche chiaro punto di riferimento visivo per i visitatori, data la sua mole. Qui sono sepolti molti dei re di Baviera, tra cui Ludovico il Bavaro, al quale è stato dedicato l'immenso monumento funebre all'inizio della navata destra.

La meravigliosa facciata rococò della Asamhaus (a sinistra) e della Asamkirche (a destra)

Non è solo la Frauenkirche la chiesa a meritare attenzione nel centro di Monaco. Altre due, a mio parere, meritano un'attenta visita.
Una è sicuramente la Michaelskirche, opera rinascimentale assolutamente inconfondibile posta al fondo della trafficatissima Kaufingerstraße - arteria che conduce da Marienplatz a Karlsplatz - sulla cui facciata sono state erette statue di santi e di regnanti della Baviera. È il migliore esempio di architettura in stile "italiano" presente a Monaco. Non a caso, i maggiori contributi a questa realizzazione provengono proprio da artisti italiani o artisti tedeschi formatisi in Italia.
La seconda è senz'ombra di dubbio la Asamkirche. Anche se consacrata a San Giovanni Nepomuceno, viene chiamata così in quanto progettata e costruita dai fratelli Asam, artisti a 360° che hanno lasciato in tutta la Baviera, e non solo, opere di incredibile valenza. Questa chiesa, uno dei gioielli assoluti dello stile rococò, venne studiata inizialmente come cappella privata dei due artisti (e questo la dice lunga sul patrimonio economico accumulato in anni di commissioni) e poi venne resa aperta al pubblico. Già nella facciata si ha un'anticipazione della meraviglia che si trova all'interno; uno stupefacente continuo di decorazioni, in cui la doratura degli stucchi si perde nel grigio e nel rosso scuro del marmo. Monumento religioso assolutamente da non perdere, probabilmente la chiesa più bella di Monaco.

Max-Joseph-Platz e il Nationaltheater

Il fascino di Monaco è anche merito della cosiddetta zona "di corte". Essa si sviluppa a nord della Marienplatz, lungo la Residenzstraße, tra Max-Joseph-Platz e Odeonplatz ed è la zona in cui hanno sede tutti gli edifici residenziali dei Wittelsbach, i regnanti di Baviera.
Il primo edificio che si incontra è il neoclassico Nationaltheater, posto proprio su Max-Joseph-Platz. È un luogo sacro per gli amanti della lirica, qui infatti si tennero le prime di numerose opere di Richard Wagner prima e Richard Strauss (da non confondere con quelli di Vienna) dopo.
Proseguendo su Residenzstraße si trova l'immenso complesso della Residenz. Il termine Residenz mi fa venire alla mente Würzburg, ma questa è tutt'altra cosa. Questo edificio è decisamente diverso: meno "lineare" ma più ramificato, esso è molto più esteso e racchiude diversi cortili, nei quali passeggiare fa un certo effetto. Qui, due secoli fa, era tutto un viavai di eleganti carrozze, un pullulare di sovrani ed imperatori; tra queste mura, si decidevano piccoli pezzi della storia di Germania e dell'Europa, le quali conseguenze - positive e non - si osservano ancora adesso. La Residenz è sicuramente un'opera che meritava attenzione, anche per il ricco interno, ma il tempo a disposizione è - come spesso accade - scarso... spero di potervi tornare, prima o poi.

Residenzstraße e a sinistra, la facciata ovest della Residenz

La zona "di corte" si chiude a nord con Odeonplatz. Su questa originale piazza si trovano due opere che rimandano all'Italia, la Theatinerkirche e la Felderrnhalle, poste una davanti all'altra. La prima è inconfondibile per la sua gialla facciata barocca: venne commissionata dalla principessa Enrichetta Adelaide di Savoia a titolo di ringraziamento per aver dato alla luce l'erede al trono di Baviera ed è quasi interamente opera di artisti italiani. La seconda, la Felderrnhalle prende invece esempio dalla loggia dei Lanzi a Firenze, e ben raffigura l'amore di Ludovico I per l'arte rinascimentale.

La Fischbrunnen in Marienplatz; sullo sfondo la sagoma dell'Altes Rathaus

Chi ha visto Monaco e ha avuto di conoscerla a fondo sa bene che la capitale di Baviera non è solamente ciò che ho descritto in queste righe. C'è molto di più... c'è la Monaco dei grandi musei, quella delle birrerie più famose, quella degli edifici ultramoderni, e anche quella dello sport... c'è spazio per tutto, a Monaco. Proverò a raccontarli tutti, questi aspetti, ben conscio che le mie parole non potranno mai descrivere al meglio tutto ciò che solo gli occhi possono apprezzare pienamente, in questa fantastica città.
Bis bald!
Stefano

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