martedì 31 dicembre 2013

L'anno incredibile

Ciao a tutti!
Oggi si conclude per me un anno bellissimo, forse - anche se è sempre abbastanza scontato, quando i ricordi sono freschi - il più bello di sempre. Avventura, amore, viaggio, sport e lavoro: sono queste, se si così si può dire, le cinque parole chiave di mio anno che volge al termine. Difficile da migliorare, se non altro per quanto l'intensità delle emozioni vissute.

Torino, Piazza Castello, 17 novembre 2013: l'arrivo della mia quarta maratona

Parto dalle maratone: è in quest'anno che la mia passione per la corsa ha definitivamente affiancato il mio primo "amore", la montagna. Barcellona e Venezia (senza dimenticare Torino), chiuse rispettivamente in 3h23' e 3h18', saranno un ricordo indelebile. Per la maratona in sé per le bellezze al fianco delle quali ho corso, per la fatica immensa e la gioia ancora più incalcolabile, certamente, ma soprattutto per le tracce emotive che sempre porterò con me. Sempre a proposito di corsa, non dimenticherei le cinque mezze maratone tutte corse in Italia (in ordine cronologico a Novara, Santa Margherita Ligure, Torino, Vigone e Parma)... quasi duecento chilometri corsi tra maratone e mezze maratone non sono male, eh?

Il mio "scatenato" arrivo alla Venice Marathon

Non posso non continuare il racconto del mio 2013 con le avventure in montagna: accantonata (mi auguro momentaneamente) la Valle d'Aosta ho battuto quest'anno i sentieri delle Dolomiti Venete, portando a termine l'Alta Via dei Camosci. Pelmo, Tofane, Cristallo, Vallandro, meravigliose cime per grandi alte vie... Non finisce qui: in compagnia degli escursionisti del CAI, ho avuto modo di concludere un fantastico trekking nei Pirenei centrali, sempre a ridosso del confine tra Francia e Spagna. Che ricorderò sicuramente per la salita al Monte Perdido e alla Brecha de Rolando, ma anche per essere stato il trekking del mio battesimo di picca e ramponi...

In cima al Monte Perdido!

L'anno che sta per concludersi lo ricorderò certamente come l'anno della Germania, in quel di Schweinfurt. Dopo mesi di difficili e tormentate riflessioni, ho deciso di tentare l'avventura tedesca, in Baviera. Sicuramente un'esperienza complessa, non facile. Per il cambio di lavoro, di sede, di colleghi (e quindi di vedute e di pensiero)... E soprattutto per la scoperta del tedesco, una lingua completamente fuori dalla logica alla quale ero abituato. Un grosso salto, fisico e mentale: non ancora completato - sono ancora in volo.
La Germania è anche un nuovo paese da scoprire, tra città favolose come le bavaresi Würzburg e Bamberga, ed enormi differenze culturali, nello stile di vita e nelle tradizioni.

Würzburg vista dal Marienberg

Il 2013 è sicuramente anche l'anno di una piacevolissima riscoperta. Quella della bicicletta e del piacere di pedalare. Non posso che ringraziare Giulia per questo, che mi ha trasportato con furore in questo mondo. Un po' diverso da come lo conoscevo una volta, fatto di ruote strette e salite medio-dure, ed ora composto di ruote larghe ma più adatte ad un viaggio, ad una ciclovia. La Donauradweg, la ciclovia del Danubio, è stata sicuramente un punto di partenza per le avventure dei prossimi anni, nonché una meravigliosa esperienza alla scoperta dell'Austria settentrionale.

In tenuta da ciclista sulle rive del Danubio

Il Danubio mi ha fatto scoprire una città come Vienna, una città nella quale che desideravo da anni andarci. Ma, per un motivo o per l'altro, il 2013 è stata la scoperta di una città che non ho mai bramato di visitare, Barcellona. Mi sono ricreduto, la capitale della Catalogna è una metropoli stu-pe-fa-cen-te! Nella quale voglio tornare presto. E non da solo, stavolta. Per chiudere il cerchio, aggiungerei Venezia e Monaco di Baviera: una è la città più bella del mondo - a mio parere, ovviamente - mentre l'altra è la città più amata di Germania (e non solo dai tedeschi...).

Visuale dall'alto di Barcellona

Da amante dello sport, posso dire che il 2013 è stato un altro anno ricco di soddisfazioni. Su tutte la vittoria del campionato da parte della mia Juventus (che si fottano i perbenisti, per me è il numero 31), festeggiato ancora una volta in una folla immensa tra le vie di Torino. Il calcio, per quanto mi riguarda, non è solo Juventus: c'è anche la soddisfazione di aver ammirato, nel proprio stadio, due tra le squadre più forti d'Europa: i campioni di Germania, d'Europa e del Mondo del Bayern Monaco nel meraviglioso Allianz Arena e dei campioni di Spagna del Barcellona nell'immenso Camp Nou. Due stadi che sono un must per gli appassionati di calcio... oltre allo stadio di casa, lo Juventus Stadium, che si pone anch'esso tra gli impianti calcistici più affascinanti. Cambiando sport, quest'anno mi ha dato occasione di vivere grandi momenti di ciclismo "live" sulle strade di Giro e Tour: come dimenticare gli assoli dell'epico Vincenzo Nibali sulle Tre Cime di Lavaredo o dell'imbattibile Chris Froome sul Mont Ventoux?

Nel gelo delle Tre Cime di Lavaredo per l'arrivo di tappa al Giro d'Italia 2013

Lo lascio alla fine, ma ovviamente è ciò che nel mio cuore sta perennemente al primo posto. Giulia, senza di lei, tutto ciò che è stato in quest'anno non sarebbe stato così... indimenticabile. Lei ha dato un senso ad ogni mia azione, ogni mio gesto, ogni mio pensiero... dalla lontana Germania alle ripide montagne dolomitiche. In qualche modo, quasi ogni parola è stata scritta con la mente rivolta a lei. Se a volte le mie frasi strabordano di felicità è solamente merito suo.

Meravigliosamente innamorati a Vienna

A tutti quanti, amici e lettori di A spasso tra i Giganti, i miei migliori auguri di un Felice 2014!
Stefano

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