mercoledì 21 maggio 2014

Elogi

Ciao a tutti!
Ora che la mia prima tranche di vita in Germania sta per concludersi, è giunta l'ora dei ringraziamenti. Ringraziamenti speciali: non a persone, come si è soliti fare. Per quelli c'è ancora tempo. Potrei sembrare un po' strano, ma il mio"grazie" va a due strumenti informatici senza i quali la mia permanenza a Schweinfurt sarebbe stata molto più lunga, probabilmente dolorosa.
Il primo, come si può vedere dall'immagine, è Skype. Non è di certo un programma che eccelle per qualità, più di una volta io e Giulia ci siamo trovati a dover lottare strenuamente contro una rete che sia in Italia che in Germania non supportava molto bene questo tipo di collegamento. Immagini sgranate, audio scarso. Solitamente quando c'era una buona connessione ci si ritrovava col dire "oh, ma come sei nitido/nitida stasera!". Il potere di Skype, quello di (quasi) annullare le distanze è comunque tale, qualità del servizio a parte. A ottocento chilometri di distanza, in quello schermo, c'è tutta la tua vita. Che sia un'immagine fluente o un immagine bloccata, poco importa. Ciò che conta è tutto lì... ed è tale per cui è meraviglioso sorridersi a vicenda, quando vedi che a volte chi sta dall'altra parte sta per abbracciare il pc, per simulare qualcosa di vero...

Risate su Skype

Il secondo, come poteva anche essere prevedibile, è Facebook. Sempre stato ostile a questo mezzo, alla fine mi sono lasciato convincere, più per gioco (e Andrea R. ne sa qualcosa...) che per vera e propria convinzione. Per mesi il numero degli amici è stato pari a... due! Lo stesso Andrea R., che mi aveva convinto ad entrare, ed Eleonora, amica che ormai davo per persa e che da Barcellona non era raggiungibile altrimenti. Poi, continuando a caprine i meccanismi, mi sono lasciato andare nell'utilizzo, intravedendo più prospettive che svantaggi. Ora, sono un utente, per così dire, "normale", di Facebook.
La chat di Facebook, ovviamente, per metodi e costi, è stato strumento di comunicazione utilizzatissimo da me per poter conversare con Giulia, quando sono stato fuori casa ad esempio. E con i miei amici, parlando di qualsiasi cosa come se fossi con loro. Ci tengo a ringraziare soprattutto Fabrizio ed Andrea T., che hanno allietato le serate calcistiche trascorse davanti al sito di Eurosport, tra (qualche) delusione e (molte) gioie per la sorte dei colori bianconeri in campionato e nelle coppe europee.

Tipica conversazione serale a sfondo calcistico

La chat "facebookkiana" ha anche un'altro pregio. Quello di non essere completamente impersonale. Cioè, non è come scrivere un sms. Parole fredde, senza emozioni, senza poter sentire la voce di chi sta comunicando con te...è diverso, è tutto più rigido e allo stesso tempo più aperto a fraintendimenti. Una parola, anche sbagliata, messa per iscritto, non ha la stessa valenza di una parola pronunciata in un certo modo, con tono ed inflessione significativa. Fortuna che c'era Snoopy. Gli adesivi del beagle più famoso del mondo, ideato da Charles Schulz (tra l'altro di origini tedesche), sono stati un tocco in più alle mie conversazioni con Giulia. In quegli adesivi c'erano tutti i nostri stati d'animo. La fatica di una vita all'estero o di una tesi da scrivere, il bacio della buonanotte, la gioia del ritorno a casa, la risata per le incredibili cavolate che hanno allietato le nostre serate, l'annuncio che la cena è pronta, il duro momento dello svegliarsi, la bellezza dell'abbraccio nei momenti sereni e nei momenti no, la condivisione dei nostri sogni. In quelle piccolissime immagini c'era tutta (o quasi) la nostra vita insieme, a ottocento chilometri di distanza.

Tutti gli umori di Snoopy

Credo che a questo punto sia chiaro il perché di questi ringraziamenti non comuni a questi due strumenti. Non ho dubbi: senza Facebook e Skype questa esperienza sarebbe stata molto più triste. E forse tutta l'energia, tutta la gioia, tutta l'intensità che metto nelle parole che ogni giorno batto sulla tastiera e ricevete sugli schermi di un computer o di uno smartphone non sarebbe mai giunta. Non ci sono altre parole da aggiungere, se non "grazie".
Bis bald!
Stefano

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