Da una città ricca, vivace e multietnica come Berlino era facile aspettarsi di tutto. Lo aspettavo alle porte, tutto ciò che rappresenta "trash". Nel senso più negativo del termine - di cattivo gusto - ma anche nel suo lato più positivo e divertente. Beh, a Berlino, di materiale ce n'è per tutti i gusti. E la mia macchina fotografica non si è lasciata scappare nulla.
1. L'uomo semaforo. Ampelmann, la cui traduzione significa "uomo del semaforo", è un marchio di successo a Berlino. Prendi l'icona del regolatore del traffico e fanne un brand da esportare. Due simboli, quello del pedone che cammina e quello che si ferma - con tanto di cappello - piazzati ovunque: anche su questi due cosi, che altro non sono se non due tappi del lavandino.
2. Dai semafori ai cavatappi. Esci da Ampelmann e trovi un negozio in cui il trash è all'ordine del giorno. C'è di tutto e di più, di ogni genere. Cose utili e inutili, all'insegna di uno stile allegro, scanzonato e multicolor. Il top sono questi cavatappi: no comment.
3. I vetri della metro. Si, la Brandeburger Tor è il simbolo più conosciuto di Berlino, ma stampare la sua effigie anche sui vetri della metro mi pare anche un pochino... eccessivo.
4. Trinca e pedala. Una vera e propria chicca: siete un gruppo di dodici ragazzotti che non sapete che fare a Berlino? C'è BigBike che fa al caso vostro. Salite su questo trabiccolo, pedalate poco, trincate molto (birra, cosa sennò?) e scoppiate dal ridere. La stessa reazione di chi vi vedrà per le vie del centro di Berlino.
5. Chiese inquietanti. Vicino alla splendida Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche, nel quartiere di Chralottenburg si trova questa angosciante costruzione. Anch'essa è una chiesa. Tutta illuminata di blu. Di blu. Ho detto tutto.
6. La cartolina. Funziona come una macchinetta per le fototessere, però ti puoi stampare una cartolina con tutte le attrattive di Berlino e la tua foto al centro. Gadget urbano irresistibile, non abbiamo potuto farne a meno. Tanto per avere un ricordo in più di questa vacanza.
7. Chi salverà Potsdamer Platz? Questi tre personaggi vestiti da supereroi con un fisico da sollevatori di sigarette? Nah, non credo proprio.
8. Il solito calzino. Ne avevo già parlato l'anno scorso in occasione della nostra Donauradweg (vedi post) ed eccolo che anche quest'anno, ai primi caldi di stagione, si ripresenta immancabile il classico calzino da tedesco. Senza sandalo, stavolta ma sempre la sua porca figura. Popolo incorreggibile, questi tedeschi. In foto, un esemplare in coda alla biglietteria della Alte Nationalgalerie.
9. Ha voglia. Non è solo un babbuino. È un babbuino arrapato.
10. Boh. E queste scarpe, appese lì così. Foto non sottotitolata.
11. Tombini pubblicitari. I tedeschi in generale sono dei maestri nel riuscire a valorizzare con successo prodotti che altrove non troverebbero fortuna. I tombini di Berlino sono un esempio: come fare pubblicità alle bellezze della città utilizzando un comune pezzo di ferro che, alla fine, sei costretto a vedere. Una pubblicità dalla quale non puoi scappare. Qui il telecomando non c'è.
12. Lo svacco. Non è la sede di un evento rock, questo prato. Non è altro che la spianata davanti all'Altes Museum. Eppure è utilizzato ad uso e consumo di chi voglia fare una "pausa".
13. Berlino musulmana. Va beh, la foto fa talmente ridere che si commenta da sola. Mi chiedo ancora come siano possibili certe cose al giorno d'oggi.
14. Come il caffè. Una delle prime scoperte dopo il nostro arrivo a Berlino: al piano terra del nostro albergo, un'idea geniale: il distributore self-service di pizze. Paghi, inforni e in tre minuti hai la tua pizza. Di garantita qualità italiana.
15. Tubi. Non sono parte di un cantiere, sono parte dell'architettura urbana di Berlino. O meglio della sua salvezza. Essi servono infatti per drenare l'acqua di superficie su quale si possa l'intera città di Berlino. Senza quest'impianto, infatti, Berlino verrebbe infatti inghiottita dalle acque. Curiosa l'ambientazione: come infiniti serpente dai colori vivaci, l'impianto si snoda lungo tutta la città e suscita curiosità, specie in chi a Berlino non c'è mai stato.
16. Centro cessi. City center, call center, shopping center. Ora c'è anche il WC-center, il centro per il benessere della tua vescica.
17. Al checkpoint Charlie. Tanta tristezza nel vedere a cosa si è ridotto questo luogo storico, che ha segnato una ferita profonda nella città di Berlino. Laddove finiva la libertà di mezza Berlino, inizia il divertimento dei tanti turisti alla caccia di uno tra i più stupidi souvenir.
18. La giraffa. Dai, è bella questa giraffa assemblata tutta in Lego. Per ricordare che qui, nel Sony Center di Potsdamer Platz si trova anche questo, il Lego Discovery Center, un'attrazione rigorosamente all'insegna della famosa mattonella per piccoli e grandi.
21. Bungee-jumping. Succede anche questo a Berlino. Che ci siano pazzi che pratichino bungee jumping lanciandosi dal tetto del Park Inn, l'immenso grattacielo-albergo di Alexanderplatz. E soprattutto di incontrare gente che ti chiede, mentre osservi la scena dal basso: "Don't you want to try?". No, thanks.
Bis bald!
Stefano
Nessun commento:
Posta un commento