martedì 6 ottobre 2015

Direzione Ponte Vecchio: l'onda arancione

Ciao a tutti!
La mezza maratona che ho corso sabato scorso a Norimberga, la Stadtlauf Nürnberg Halbmarathon 2015, si è rivelata un successo assolutamente fuori da qualsiasi previsione. Il tempo finale, 1h29'56", mi ha stupito, sul rettilineo d'arrivo gli occhi erano quasi fuori dalle orbite per l'incredulità. Scendo per la terza volta sotto il muro dell'ora e mezza in mezza maratona, a più di due anni di distanza, e lo faccio in piena fase di preparazione per la maratona. È un risultato che mi rende molto ottimista per come e quando è arrivato, e felice per una giornata rivelatasi perfetta in tutto (atmosfera, clima e percorso).

Arrivo sotto i novanta minuti!

Se devo iniziare a raccontare la giornata di sabato scorso, inizierei dal nostro arrivo a Norimberga. Usciamo dalla stazione centrale di Norimberga e ci ritroviamo già nel bel mezzo della Stadtlauf Nürnberg 2015. La manifestazione è organizzata dal brand Sportscheck (una rete di negozi di abbigliamento sportivo) e fa parte di un circuito di corse, alcune anche in notturna, che vengono promosse lungo tutto il territorio tedesco, da Amburgo a Monaco. La tappa di Norimberga prevede non solo la mezza maratona, ma anche una 5 km per podisti e nordic walkers, una 10 km e due corse per bambini e ragazzi. Beh, dirigendoci verso la zona partenza/arrivo, di fronte all'Opernhaus di Norimberga, ci siamo trovati di fronte ad una marea di bambini di tutte le età, spesso accompagnati dai loro genitori. È stato qualcosa di assolutamente meraviglioso, per la loro tenerezza, per la loro innocenza. Chissà che da questi passi ancora confusi non esca domani un campione.

Opernplatz, campo-base per la Stadtlauf

Passato il momento dedicato ai bambini, è l'ora della 10 km, che guardiamo svolgersi con poca attenzione, ma soprattutto è l'ora del ritiro del chip e della maglia da gara. Già, qui l'accesso alla partenza è garantito esclusivamente dalla maglia bianco/arancione, ipersponsorizzata, che gli organizzatori consegnano ai podisti iscritti alla corsa. Forse non è gratificante per un podista, ma posso garantire che l'effetto scenico di un migliaia di atleti vestiti degli stessi colori è veramente formidabile. Dopo aver espletato alcune esigenze (cambiarsi, consegnare il proprio zaino e "svuotarsi"), posso dedicarmi al riscaldamento. E dire che non ho sentito, se non dopo dieci minuti di lavoro, sensazioni ottimali. Sarà la mia disabitudine alle corse (è da Amburgo che non partecipo ad una gara)?
Alla partenza mi presento solamente meno di dieci minuti prima - e mi rendo conto solo in quel momento delle proporzioni della corsa. Tantissimi (nonostante l'ultimo weekend di Oktoberfest a Monaco) i partecipanti - 1800 all'arrivo - e tanta difficoltà a inserire in un punto buono per una discreta partenza.

Passaggio tra le mura (della 10 km)

Una partenza, con tutta questa folla, e da posizione relativamente arretrata, è difficoltosa. E infatti, trascorro parecchio tempo a sorpassare con scatti nervosi e discontinui, tutti i podisti più lenti di me che mi ritrovo davanti. Non penso positivo, storicamente ho sempre pagato dazio quando ho dovuto ricorrere a questi strappi ad inizio gara. Non riesco a trovare punti di riferimento validi, ogni volta che credo di aver trovato una lepre mi accorgo che in realtà io ne ho di più. E allora continuo nella mia opera di sorpasso, che comunque si affievolisce nella portata man mano che il chilometraggio aumenta.

La bimba che cerca la mano

Il percorso è assolutamente me-ra-vi-glio-so! Dopo un paio di chilometri trascorsi nei pressi delle mura cittadine, si svolta verso est, verso il Wöhrder See, la naturale continuazione del fiume Pegnitz, lungo le quali rive si estende un'ampia area verde, sulle strade - in parte asfaltate e in parte non - che la attraversano si sviluppa circa il 60% della gara. Nel parco il percorso è relativamente tranquillo, pochi strappi, ma quando bisogna "saltare" dall'altra parte del Wöhrder See, tramite un lunghissimo ponte stradale, queste specie di congiunzioni avvengono per mezzo di angoli strettissimi che, ovviamente, costringono ad una frenata. Quando termina il parco si arriva nel centro storico di Norimberga. Prima un piccolo strappo, poi, abbandonato il corso del Pegnitz, due strappi micidiali, di quelli da tagliare in due il fiato. L'allenamento sulla Bergstraße di Schweinfurt si fa sentire eccome - positivamente - e supero atleti su atleti. Si giunge dunque a St. Lorenz, il punto più all'interno del centro storico di Norimberga e presso il quale si concentra il tifo della città. Qui mi costringo a tirare il fiato, quelle due salite sono terrificanti. Poi, riprendo il ritmo nelle vie dello shopping, fino a raggiungere nuovamente la cinta muraria di Norimberga. La si costeggia per circa cinquecento metri, dunque la si oltrepassa e si ritorna nella zona di arrivo.

Wöhrder Wiese

Il primo giro scorre tranquillo, più intento a scoprire il percorso, e a sorpassare tanti, ma veramente tanti, atleti. Il ritmo è buono, è quello che avevo supposto di poter reggere all'inizio, intorno a 4'22"/km. Con un tale tempo posso chiudere la gara in 1h32', un tempo più che dignitoso. Ma nel secondo giro mi accorgo che in qualche passaggio riesco ad essere anche più veloce di 4'20"/km. Inizio a pensare che questa sia un'ottima giornata. Il fiato c'è ancora e le gambe pure. Perché non provare veramente un'accelerazione? Aspetto di superare il ponte sul Wöhrder See per scatenarmi.

Questa qui è l'onda arancione

In quella discesina che mi riporta sul lato sud del lago, inizio una progressione notevolissima. E trovo una lepre. Non davanti, ma dietro. È un podista che fa un casino assurdo con le suole delle sue scarpe. Non vedo l'ombra perché si corre controsole, non ne sento il fiatone, ma sento lo schiaffo rumorosissimo delle sue calzature sull'asfalto. È un rumore che proprio non mi piace, lo voglio allontanare. E allora inizio una progressione che io giudico - basandomi sulle mie esperienze passate - eccelsa: 4'13"/km al chilometro 16, 4'12"/km al chilometro 17, 4'11"/km al chilometro 18. Questo è un ritmo da 1h28'. Il rumore non c'è più. Ma ci sono altri podisti di fronte a me. Non me li lascio scappare, ogni podista a tiro è mia preda. Anche sulle due salite prima di St. Lorenz, Peter-Vischer-Straße e sulla ciottolata Nonnenstraße, ne supero a manciate. E nonostante le salite, chiudo il chilometro 19 a 4'13"/km. Riprendo fiato, e ricomincio a macinare, chiudo il chilometro 20 in 4'06"/km: avessi tenuto questa velocità dall'inizio avrei finito in 1h26' (!!!). Ma il bello deve ancora venire. Una volta resomi conto che sto realizzando una gara meravigliosa, accelero a tutta, affronto come un disperato l'ultima discesina che porta a bordo delle mura e tiro fino alla fine, dando tutto ciò che ho, fino sulla linea del traguardo.
So di aver fatto una mezza maratona spettacolare, dal cronometro credo di aver chiuso oltre l'ora e trenta, ma il cronometraggio ufficiale parla chiaro: 1h29'56". Soli quattro secondi, ma sono quelli che bastano per restare sotto una soglia che non raggiungevo da più di due anni. Era la Turin Half Marathon 2013.

Premio di fine corsa. Slurp

Al traguardo sono incredulo e continuo a chiedermi come sia stato possibile. Certo, il meteo ottimale, un buon allenamento. ma il percorso non era facile, ricco di curve strette, tratti sterrati, salite e discese, una parte iniziale fatta di sorpassi continui e improvvisi rallentamenti: non proprio le migliori condizioni. In più, le gambe che arrivano da quattro settimane di duro lavoro in salita. Cosa potrei fare di qui ad otto settimane, dunque? Il tempo me lo dirà. Sabato, dopo la gara, non ho più voluto pensarci. Ho preferito godermi la giornata di sole a Norimberga, tra il mercatino d'autunno e Nürnberger Bratwurst mit Kartoffelsalat con un buon bicchiere di Rotling. Per festeggiare il risultato, ovviamente.
Ultima annotazione: questa mezza maratona, oltre ad essere stata organizzata benissimo (e a tal proposito sto proprio pensando di partecipare ad altre competizioni di questo circuito), presenta degli ottimi spunti di innovazione: rifornimenti continui (come in maratona), chip monouso, una maglia che vale come credenziale per partecipare alla corsa (dunque senza pettorale), pacco gara componibile. Cose finora mai viste prima...
Bis bald!
Stefano

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