lunedì 12 ottobre 2015

L'abisso fra noi e loro

Ciao a tutti!
Il campionato del mondo ironman, che si tiene annualmente alle Isole Hawaii, oltre alla meravigliosa performance di Alex Zanardi - che ha saputo ripetere il successo dell'anno passato (vedi post), migliorandosi ancora - ha visto concretizzarsi un nuovo exploit dello sport tedesco. La competizione ironman "più dura del mondo" è stata nuovamente vinto da un atleta tedesco (Jan Frodeno) ma l'edizione 2015 è stato catalizzata dalla presenza della Germania, che sale anche sul secondo gradino del podio. Doppietta tedesca in una prova che richiede muscoli ma soprattutto forza di volontà e tenacia di acciaio.
Parlando di sport, i tedeschi sono veramente una nazione molto forte. Si potrà dire che per mentalità, per dedizione, per preparazione, possono essere più forti di altri, ma personalmente penso che i segreti dello sport tedesco risiedano nei numeri del movimento sportivo tedesco. Ne avevo già parlato in occasione dei Giochi olimpici di Sochi, ma questo trionfo teutonico all'Ironman di Kona ha aperto una riflessione su quanto i tedeschi siano superiori a livello sportivo. E, con qualche mese di permanenza in più, posso portare esempi concreti.

Jan Frodeno, vincitore dell'Ironman 2015, stremato al traguardo (fonte: sueddeutsche.com)

Ne parlavo solamente ieri con Giulia... guarda dove finiscono i tedeschi di domenica: nelle ciclovie. O sui sentieri in mezzo ai boschi, o al lago, nei parchi. Non di certo in affollati centri commerciali dall'aria viziata - peraltro chiusi nei giorni festivi. Fare attività sportive, più o meno intense, durante i fine settimana, è pratica comune in Germania, da parte di anziani e soprattutto giovani. Durante le mie escursioni nella Thüringer Wald o nella Rhön, sono rimasto favorevolmente stupito dalla presenza di molti giovani, a piedi o in bici, su sentieri di queste aree. D'altronde la prima forma di relax è quella mentale, e ossigenare il cervello nel weekend aiuta sicuramente a fare bene durante la settimana.
Un altro esempio l'ho avuto lo scorso weekend a Norimberga, dove ho corso la Stadtlauf Nürnberg Halbmarathon 2015. I numeri, se paragonati a quelli di una città che conosco, come Torino, sono impietosi. A Norimberga, città di 490.000 abitanti, una mezza maratona raduna 1881 podisti; Torino, città dalla popolazione quasi doppia (895.000 unità), ne raccoglie 1445, il 25% in meno. Se il movimento podistico in Italia è in forte crescita, beh, in Germania è una solida realtà da anni.
Ma i numeri globali del movimento sportivo tedesco fanno ancora più impressione: se il CONI, il Comitato Olimpico Italiano, può vantare 11 milioni di tesserati in circa 95.000 società, l'omologo tedesco, il DOSB, ne conta 27 milioni in 89.000 società. Germania batte Italia con un +250% che è impietoso, pensando che la Germania ha una popolazione superiore del 36% rispetto all'Italia. E poi ci sono i risultati dei Giochi Olimpici. Non prendo in considerazione le edizioni invernali, in cui, per risorse e tradizioni, la Germania non può che essere che naturalmente superiore all'Italia. Ma nelle ultime cinque edizioni, da Atlanta 1996 a Londra 2012, gli atleti tedeschi hanno portato a casa 255 medaglie contro le 157 italiane (+62%) - di cui 73 d'oro, contro le 52 italiane (+40%). Si parla di numeri, certamente, ma sono cifre che diventano lo specchio di una diversa attitudine ed abitudine allo sport.
C'è tantissimo da fare per raggiungere la Germania. Bisogna rinnovare infrastrutture, ricercare nuove forme di finanziamento, ma soprattutto cambiare l'inclinazione allo sport della gente. E per questo serve tantissimo tempo, forse un'intera generazione. Ma si deve cominciare ora. Consoliamoci almeno con il calcio. In questo sport, quantomeno, i tedeschi non ci battono mai.
Bis bald!
Stefano

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