giovedì 15 ottobre 2015

Maestro per molti, esempio per tutti

Conosceva il Cervino come le sue tasche, nessuno più di lui. Parlo di Luigi Carrel, probabilmente la più grande guida della Valtournenche. È a lui che dedico l'ultimo della serie di post pensati per omaggiare il Cervino e suoi uomini, in quest'anno segnato dal centocinquantesimo anniversario della prima salita. E ho scelto questa data perché mi è sembrata, da italiano, quella più significativa. Il 15 ottobre, infatti (era l'anno 1931), Luigi Carrel, assieme a Enzo Benedetti e Maurice Bich, compivano la prima ascensione integrale della parete sud, quella che appartiene interamente al territorio italiano, quella che guarda Cervinia e la Valtournenche.

La parete sud, quella tutta italiana (fonte: clamarcap.wordpress.com)

Luigi Carrel, detto "Carrellino" è indubbiamente uno dei personaggi più importanti della storia del Cervino. Il suo nome è sostanzialmente scolpito nella roccia della Gran Becca, grazie alle numerose salite, delle quali non si può tenere più il conto, e soprattutto delle prime assolute realizzate sullo gneiss del Cervino. Quella del 15 ottobre 1931 è una delle tante. L'anno successivo Carrel si prende anche la pericolosissima parete est, assieme ad una cordata di altri cinque alpinisti. E anche sulla ovest Carrel mette il suo nome su una nuova via (nel 1947). Senza dimenticare che anche sulle creste, Carrellino ha lasciato il segno: la prima salita integrale della cresta di Furggen viene compiuta nel 1942 e porta ancora una volta la firma di Luigi Carrel.
Ma Luigi Carrel non è solamente la più grande guida del Cervino. È un alpinista a tutto tondo, e lo testimoniano le numerose spedizioni in Patagonia, nel tentativo di salire Fitz Roy e Cerro Torre, nonché le salite effettuate nei gruppi del Gran Paradiso e del Bianco. Qui tentò ripetutamente la prima salita della parete nord dello Sperone Walker delle Grandes Jorasses (poi conquistata da Cassin). Il suo nome è anche il capolista dell'albo d'oro di una famosissima competizione, il Trofeo Mezzalama. Si, uno dei primi vincitori della più famosa gara scialpinistica, che si tiene fra Cervinia e Gressoney, fu proprio Carrellino.

Un'illustrazione della più grande guida del Cervino, Luigi Carrel (fonte: madonnadeighiacciai.it)

Il valore dell'impresa di Carrel, a distanza di oltre ottant'anni, sta nel fatto che, fatta eccezione per la prima invernale, questa via sulla parete sud vanta solamente due ripetizioni. Certo, la parete sud non gode dello stesso fascino (e storia) della parete nord. Ma il continuo scarico di pietre che avviene dalla parete sud la rende pericolosa e di difficile accesso, per questo sono stati così pochi i tentativi di salita. Salita che nel 1931 fu compiuta secondo un brillante itinerario, diretto, in cui vennero utilizzati solamente cinque chiodi nonostante il IV grado costante soprattutto nel tratto finale: tutti fattori che esaltano l'impresa di Carrel.
Carrel è un personaggio che la comunità alpinistica non dimentica affatto. Non lo dimentica certamente la Valtournenche, dove è nato (per la precisione a Cheneil, uno dei più straordinari balconi sul Cervino) e vissuto, dove ha scritto alcune delle pagine più memorabili dell'alpinismo.
Bis bald!
Stefano

4 commenti:

  1. Sicuramente è vissuto a Cheneil, ma come mai su una casa di Cretaz è applicata una targa che riporta: "Casa natale di Luigi Carrel?"

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    1. Mi spiego meglio: Cheneil è dove ha vissuto buona parte dell'infanzia, dove è cresciuto. Dove, logicamente, si è innamorato del Cervino.

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  2. Due sole ripetizioni per la parete sud?, mi è consentito dubitare? E comunque avrei citato la direttissima della parete portata a termine da Giovanni Otin e Renato Daguin del 1962.

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    1. Dubitare è consentito, ovviamente. Rispondo alle tue perplessità:
      1) le ripetizioni sono due sulla via di Carrel, per maggiori informazioni chiedere ad Alessandro Gogna.
      2) questo post è un omaggio a Luigi Carrel, per questo motivo non cito salite fatte da altri alpinisti, per quanto esse degne di essere celebrate.

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