mercoledì 14 ottobre 2015

Bücher: Walter Bonatti. Il fratello che non sapevo di avere

"Walter è stato l'ultimo grande dell'alpinismo tradizionale, che a lui era sacro, l'ultimo alpinista forte su tutti i terreni contemporaneamente, nello stesso periodo. È chiaro che l'alpinismo di oggi non è più la stessa cosa. però, chi entra davvero nella psicologia e nella storia dell'alpinismo capisce che lui è la direzione giusta, quella che lascia maggiore possibilità di fare esperienze. Walter ne ha avute di fortissime e ha saputo anche esprimerle e trasmetterle. Per questo oggi lui non manca all'alpinismo, ma mi manca come compagno di discussione e di vita. Fra noi si era creata una forte e intima conoscenza dell'altro. La compassione anche, intesa come condivisione dei sentimenti, il capire l'altro attraverso le gioie e le sofferenze vissute. È stato un grande dolore perdere l'amico, l'alpinista, però in me c'è la consapevolezza che se n'è andato con la massima purezza e rimane questo cristallo, senza età, sempre giovane nella mia memoria, forte, idealista, creativo, genuino verso gli altri, senza invidia. Un grande uomo, dotato di una grande umanità, come ne ho trovata in poche altre persone. Lo stimo molto. E più ancora delle grandi capacità di alpinista stimo la sensibilità che ha saputo esprimere nei suoi scritti, raccontando quello che ha visto, sofferto, capito nella sua vita."
Reinhold Messner, Walter Bonatti. Il fratello che non sapevo di avere.


Difficile dire chi siano stati i più grandi. Personalmente, non ho dubbi. Assieme a Riccardo Cassin, sono loro due i più forti alpinisti italiani del XX secolo: Reinhold Messner e Walter Bonatti. E quando il primo racconta il secondo, non possono che scaturire emozioni a raffica, di quelle che fanno sfiorare il pianto.
Walter Bonatti. Il fratello che non sapevo di avere è un libro scritto "a quattro mani" da Messner con il giornalista Sandro Filippini, amico di entrambe le leggende della montagna. Pubblicato nel 2013, a due anni dalla scomparsa di Bonatti, questo libro vuole essere per Messner il suo personale omaggio a questo gigante delle Alpi, l'alpinista che con le sue solitarie e l'etica ferrea e senza compromessi ha saputo ispirare la carriera dell'altoatesino. È un omaggio più che affettuoso, verso un personaggio, Bonatti, che ha sempre ammirato ma dal quale - come spiega nel libro - la stampa ha saputo allontanarlo. Semplici incomprensioni, che verranno sanate nel 2004, molto tardi ma mai troppo tardi: da quel momento trascorreranno sette anni di proficuo scambio di esperienze.
Esperienze dalle quali nasce questo meraviglioso volume, che alterna una cronaca a tratti romanzata della storia di Bonatti e soprattutto dell'episodio più controverso che lo riguarda (la conquista italiana del K2) all'esperienza di Messner e di egli stesso con Bonatti. Descrizioni dettagliate, commenti sempre appropriati, un meraviglioso dipinto dei retroscena alpinistici del XX secolo, quasi un testo di filosofia dell'alpinismo... Per scoprire infine che i due scalatori italiani, per quanto divisi da numerosi fattori (dal tempo, dalla storia e dall'esperienza) hanno vissuto momenti di vita analoghi fra loro. Uno dei momenti più toccanti è proprio la trascrizione di un dialogo tra Bonatti e Messner, che lui definisce "come se fossimo stati in quota, in una tenda". Un confronto epico, tra due monumenti della montagna.
Per appassionati e non solo.
Bis bald!
Stefano

Giudizio: 10/10 

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