Le foreste non mancano di certo in Germania. Di aree che finiscono in "Wald" è pieno il territorio tedesco. La più vicina a Schweinfurt è quella che viene chiamata Gramschatzer Wald, un bosco di quattromila ettari che si trova a metà strada tra le città di Werneck e di Würzburg. Quante volte l'ho attraversata in macchina: l'autostrada A7, l'asse che taglia in due la Germania, da Memmingen ad Amburgo, vi passa proprio in mezzo. Una delle tante aree boschive che incontro lungo i miei viaggi verso l'Italia è proprio la Gramschatzer Wald.
Da tempo riflettevo sulla possibilità di farvi una passeggiata. Con la scusa di sgranchire le gambe senza affaticarmi (essendo in fase di allenamento) e volendo godere delle colorazioni magiche dell'autunno, ho deciso finalmente di scoprirla. E cosa ho scoperto, dopo aver camminato per circa sette chilometri tra le querce e i faggi della Gramschatzer Wald?
Sentieri nel giallo |
I colori dell'autunno non erano certamente una novità. Peccato per la giornata uggiosa, che non ha concesso di godere appieno delle fantastiche tinte che i boschi assumono in ottobre. L'intensità del giallo e dell'arancione non sono accentuate dal sole, ma la grandissima densità di piante (e di foglie ancora attaccate ai rami) fa sì che si possa apprezzare ancora un bell'effetto cromatico. Spero a novembre di potervi tornare, nella speranza che venti da nord non abbiano spazzato via il manto colorato della foresta e soprattutto nella speranza di trovare un fine settimana all'insegna del bel tempo.
Sparti-alberi |
Ho scoperto – forse la rivelazione più inaspettata – che questi boschi erano i prediletti di Wilhelm Conrad Röntgen. Chi è costui? Coloro che hanno avuto modo di apprezzare e approfondire le materie scientifiche ben conoscono il suo nome, in quanto il fisico tedesco, di origini renane ma trapiantato in Baviera (in quanto professore di fisica a Würzburg e a Monaco dopo), è stato il "padre" dei raggi X: per questa scoperta fu insignito nel 1901 del primo premio Nobel per la fisica.
Qui Röntgen veniva a passeggiare e talvolta a cacciare, e nell'area della Gramschatzer Wald si era anche fatto costruire una piccola capanna di caccia. Chi l'avrebbe mai detto che, a otto anni dalla mia laurea, mi sarei ritrovato a ripercorrere gli stessi sentieri battuti da uno dei più grandi padri (non italiani) della fisica?
La casetta di caccia |
Ho infine scoperto – anche se sarebbe più corretto parlare di riscoperta – l'amore dei tedeschi per la natura e per la vita all'aria aperta. Ho quasi paura di stufare a dirlo, ma la Gramschatzer Wald è l'ennesimo esempio di come i tedeschi sappiano valorizzare un territorio che offre grandi spunti di bellezza naturalistica. Un bosco è bello e rilassante per definizione, ma utilizzarlo al meglio per renderlo più attraente lo eleva a luogo di richiamo turistico. Ed infatti, nonostante il clima freddo ed umido di questo ottobre, il parcheggio del centro visite risulta essere pieno, così come affollato è il centro visita e il parco giochi, così come molto frequentati, da biker e da passeggiatori, sono gli ottimi sentieri che lo attraversano in lungo e in largo.
Una piccola prateria in un mare di alberi |
Tutto ad una manciata di chilometri da casa: nominerò ancora la Gramschatzer Wald numerose volte, sicuramente. Parlerò di gite in bicicletta, di passeggiate, magari anche di corse. Visto la densità di vegetazione, credo proprio che sarà anche un bel rifugio dall'afa della prossima estate…
Bis bald!
Stefano
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