Nikos Kazantzakis, Zorba il greco
Zorba il greco. Un libro consigliato dalla guida turistica di Creta ai tutti quelli che volessero scoprire l'isola per mezzo di un romanzo. Un libro che ci siamo procurati prima di partire per Creta, un libro che Giulia ha descritto come "dalla trama esile". Un libro che, durante tutta la lettura, ho sinceramente apprezzato. Un libro che consiglierei a tutte le persone che vivono un momento difficile o sono cadute in depressione. Zorba il greco è un libro che è vita!
La vicenda di Zorba il greco si svolge nei primi del Novecento e racconta il rapporto tra due uomini tanto diversi quanto complementari tra loro. Uno è proprio Zorba: vecchio ma arzillo, donnaiolo ma saggio, spigliato e pieno di vitalità. L'altro è un giovane scrittore anglo-greco, dal carattere più tormentato, illuso ma poetico, affascinato dalla filosofia buddista. Due personaggi agli antipodi, due immagini descritte con maestria, soprattutto quella di Zorba, al limite del caricaturale. Con la scusa di ripristinare una vecchia miniera di carbone sull'isola di Creta, i due instaurano un'amicizia profonda, intensa, che diventerà eterna. E nel mentre, ritroveranno sé stessi.
Zorba il greco racconta il tutto e il niente. Il tutto è nel saper cogliere il secondo di vita che passa velocemente, vivendo ogni istante con intensità. È indifferente come: viaggiando, lavorando, amando, ballando, bevendo raki, suonando un santuri. Basta non aver sprecato il tempo che un'entità superiore ci ha messo a disposizione. Il niente è la guerra, la lotta per una vittoria effimera, perché si possono tagliare teste o si può diventare ricchi, ma poi arriva il momento in cui saremo divorati da vermi voraci. La miniera può andare a rotoli ma la danza (espressione della vita) è salvifica. Niente rimane, tutto pervade.
Il romanzo di Nikos Karantzakis reso famoso dall'omonimo film del 1964, con Anthony Quinn nel ruolo di Zorba e candidato a tre premi Oscar, è un quasi un manuale di filosofia di vita, dal linguaggio colto ma non complesso, un romanzo che esprime completezza in un affascinante mix di comicità e di tragedia (la morte di Madame Hortense e l'incendio del monastero ne sono la riprova). Un bel testo con il quale scoprire Creta in frasi che fanno emergere nella testa del lettore immagini, sapori, odori e suono dell'isola, un libro per scoprire il popolo cretese, semplice, rozzo, superstizioso. Un romanzo cristallino, puro, di rara umanità, di quelli da conservare e tramandare ai posteri.
Bis bald!
P.s.: come si può vedere dalla foto in alto, ho iniziato la lettura di questo libro sulla spiaggia di Stavros, dove fu girato il finale dell'omonimo film.
Giudizio: 10/10 ■■■■■■■■■■
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