Ciao a tutti!
Nel nostro viaggio di ritorno da Lubecca, abbiamo pensato che una sosta ad Hameln, cittadina di circa cinquantamila abitanti nel bel mezzo della Bassa Sassonia, fosse qualcosa di quasi doveroso. Perché Hameln è la città famosa nel mondo non tanto per il suo centro storico, per le sue case a graticcio, per una personalità o per un'azienda, ma per una favola. Parlo della leggenda del pifferaio magico, il cui nome in tedesco spiega come essa sia indissolubilmente legata a questa città: Der Rattenfänger von Hameln.
Nel nostro viaggio di ritorno da Lubecca, abbiamo pensato che una sosta ad Hameln, cittadina di circa cinquantamila abitanti nel bel mezzo della Bassa Sassonia, fosse qualcosa di quasi doveroso. Perché Hameln è la città famosa nel mondo non tanto per il suo centro storico, per le sue case a graticcio, per una personalità o per un'azienda, ma per una favola. Parlo della leggenda del pifferaio magico, il cui nome in tedesco spiega come essa sia indissolubilmente legata a questa città: Der Rattenfänger von Hameln.
Un pifferaio magico dipinto su una casa a graticcio di Hameln |
Nonostante sia domenica, ci imbattiamo in una Hameln piuttosto movimentata. Merito di una manifestazione di street food che richiama molte persone e che induce molti negozianti a lasciare aperti i loro esercizi. È una piacevole sorpresa per chi alla domenica è abituato vedere città fantasma. Hameln ha molti elementi della classica cittadina tedesca, vie eleganti che si dipanano lungo file di case a graticcio, e che convergono verso una piazza ampia e raffinata.
Ma questa è una città che vive della fama del pifferaio magico e della sua leggenda, la quale narra del musicante che, su richiesta della popolazione di Hameln, allontana i topi che infestavano la città con il suono del suo piffero; quando la città gli nega il compenso per l'opera di "disinfestazione", egli si vendica imbrogliando i bambini di Hameln grazie al suo piffero e portandoli via con sé. Secondo alcune versioni, li annegherà nel Weser (il fiume che scorre a fianco della città di Hameln); secondo altre, li rinchiuderà in una caverna.
Ma questa è una città che vive della fama del pifferaio magico e della sua leggenda, la quale narra del musicante che, su richiesta della popolazione di Hameln, allontana i topi che infestavano la città con il suono del suo piffero; quando la città gli nega il compenso per l'opera di "disinfestazione", egli si vendica imbrogliando i bambini di Hameln grazie al suo piffero e portandoli via con sé. Secondo alcune versioni, li annegherà nel Weser (il fiume che scorre a fianco della città di Hameln); secondo altre, li rinchiuderà in una caverna.
Hochzeithaus, il palazzo delle campanelle |
Alla storia del pifferaio è dedicato un museo, nella meravigliosa Leistsches Haus. Il percorso di visita guidata per scoprire la città è contraddistinto da un tassello metallico incastonato nel pavé con al centro un topo. Sul ponte ciclabile che oltrepassa il Weser, i ciclisti sono accolti da un gigantesco sorcio dorato. Case pitturate con scene della storia dell'acchiappatopi, e pure tra i souvenir più gettonati ci sono solamente stuoli di ratti. La leggenda del pifferaio, ad Hameln, è in ogni dove.
Pifferai ovunque |
Nella Markt, durante le domeniche della stagione estiva viene messo in scena uno spettacolo teatrale all'aperto con la saga del pifferaio. Ma la Markt, così come alcune vie come Osterstraße e Bäckerstraße, sono veramente un inno a quello che viene denominato "Rinascimento del Weser" lo stile architettonico più caratteristico della Bassa Sassonia, un'interessante miscela del Rinascimento italiano e francese con elementi di stampo più nordico: l'elevata presenza di pinnacoli e statue è tipica di questo stile.
Tra l'inizio della Riforma protestante (1517-1521) e la Guerra dei Trent'Anni (1618-1648) la regione attorno al Weser sperimentò una sorta di boom edilizio. Il fiume stesso, giocando un ruolo significativo nel commercio e nella comunicazione delle idee, si limitò semplicemente a definire l'estensione geografica da nord a sud di un movimento culturale che si estendeva verso ovest fino alla città di Osnabrück e verso est fino a Wolfsburg. Castelli, manieri, municipi, palazzi ed edifici religiosi di questo periodo sono stati conservati e sono stati "tramandati" in grande densità, in quanto l'economia della regione recuperò lentamente dalle conseguenze della Guerra dei Trent'Anni. Non erano infatti ancora disponibili i mezzi tali da garantire quella trasformazione in chiave barocca che si è verificata nel sud della Germania - penso soprattutto ad alcune città come Würzburg e Heidelberg.
Stiftsherrenhaus e Leistsches Haus, due tra le più belle costruzioni di Hameln |
Ma pare che la definizione di "Rinascimento del Weser" sia dovuta alla provenienza della materia prima per la costruzione degli edifici. L'argilla sarebbe stata proprio estratta dal letto del Weser, il fiume che attraversa da sud a nord, da Hannoversch Münden a Bremerhaven, buona metà del territorio tedesco. Con l'argilla del Weser direi che è stato fatto proprio un bel lavoro. Alcuni edifici, come la Stiftsherrenhaus o la Rattenfängerhaus, sono edifici di eleganza superiore e, aggiungo, una visita ad Hameln è consigliata non solo se si vuole scoprire la leggenda del pifferaio.
Bis bald!
Stefano
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