giovedì 28 novembre 2013

E venne il giorno

Escluso. Decaduto. Rovesciato. Espulso. Cacciato. Buttato fuori. Spodestato. Demolito. Non contano gli aggettivi, conta il fatto.
Anche all'estero, e soprattutto in Germania, l'evento non è passato inosservato. Senza girarci troppo attorno, si parla della caduta dell'ex-presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dalla carica di senatore. Fatto attesissimo in Italia, ma anche fuori dai nostri confini. Non appena la notizia è stata diramata, i giornali di tutto il mondo si sono fiondati a pubblicare articoli sulle loro versioni on-line.

La sua delusione, la nostra gioia (fonte: huffingtonpost.it)

Per questioni di tempo non ho avuto modo di leggere e tradurre ciò che varie fonti della stampa tedesca hanno scritto a riguardo, ma la testata giornalistica forse più importante d'Europa, Bild, ci è andata giù pesante (e io con un bel sorriso sulle labbra di fronte al monitor): “tutti i tentativi di rovesciare le leggi sono falliti”, “un “Bunga-Bunga”-Prozess ancora in corso”, “possibile fine della carriera politica”, “l'evidente incapacità di poter ancora sostenere certe responsabilità”. E a chiusura dell'articolo, la stoccata finale in classico stile germanico verso l'Italia tutta: “se si andasse oggi alle urne, Berlusconi avrebbe buone possibilità di essere rieletto”.
Fa malissimo sentire certi commenti della stampa straniera, però non hanno mica tutti i torti. La posizione sulla storia politica di questo personaggio è unanime sia nei sostenitori di sinistra che in quelli di destra. I commenti che ho raccolto in due mesi e mezzo in Germania sono “ladro”, “pagliaccio”, “vecchio”, “criminale”, “bunga-bunga”. E soprattutto: “perché lo votate???”. Già, perché? Beh, mi auguro vivamente che ieri si sia messa la parola fine su questa cupa storia italiana. Inizio ad essere stufo di vedere accostata la politica italiana all'unico nome di Berlusconi. Non che attorno ci sia di meglio, s'intende, ma quell'individuo è il peggio che poteva capitare.

Raus Berlusconi, raus! Esulta così l'edizione online di Der Spiegel

Chiudo con una citazione di Indro Montanelli: “L'Italia berlusconiana mi colpisce molto: è la peggiore delle Italie che io ho mai visto, e dire che di Italie brutte nella mia lunga vita ne ho viste moltissime. L'Italia della marcia su Roma, becera e violenta, animata però forse anche da belle speranze. L'Italia del 25 luglio, l'Italia dell'8 settembre, e anche l'Italia di piazzale Loreto, animata dalla voglia di vendetta. Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l'avevo vista né sentita mai. Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo”.
Che ieri sia stato l'inizio di una nuova luce? Me lo auguro, così come spero se lo auguri tutto il popolo italiano.
Bis bald!
Stefano

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