Dopo una settimana di assenza dal blog, torno a scrivere e lo faccio ora, appena rientrato in Germania. Gli otto giorni trascorsi in Italia sono passati velocemente, troppo in fretta. Sono stati i giorni della Venice Marathon, della piccola vacanza con Giulia in quel di Venezia, del tempo trascorso tra amici e famiglia. Giornate intense, ricche di soddisfazioni condivise, caratterizzate da grandi fatiche e sommi piaceri, tempo di qualità, prese di coscienza e riflessioni su ciò che sarà.
La Valle Mesolcina come un dipinto |
I giorni di Venezia sono stati - e non mi importa di scadere nel banale - tra i migliori della mia vita. Indimenticabili, in quanto in primo luogo ho portato a termine una maratona, che è sempre un'impresa notevole, e l'ho fatto nel migliore dei modi, conseguendo il mio personale sulla distanza dei 42,195 chilometri. L'ho fatto nella città più bella del mondo e l'ho fatto con il supporto fondamentale della persona più bella del mondo, la mia Giulia. In secondo luogo, il tempo trascorso nella città della Serenissima, è sempre tempo ben speso. C'è sempre tanto da scoprire da questa città, e con un Cicerone d'eccezione come Giulia, è stato ancora più facile e ricreativo. I miei commenti sulla quattro giorni veneziana sono un po' generici, ma non abbiate paura, approfondirò in settimana...
Dopo tre settimane trascorse lontano dai propri affetti era logico che trascorressi del tempo con i miei cari. Con Giulia, ovviamente. Con lei, le lancette dell'orologio corrono sempre celeri. Con i miei genitori, affinché le tipiche ansie di padre e madre vengano meno per qualche giorno. Con i miei colleghi, scherzare con loro non è la stessa cosa che con i tedeschi e non solo per la barriera linguistica che mi costringe (momentaneamente, mi auguro) a parlare inglese. Con i miei amici, che sento saltuariamente, era fondamentale dedicare un paio di serate. Mi mancano, loro e le nostre risate insieme, le partite della Juventus, i ritrovi a casa mia; però loro rispondono sempre "presente!" e spero anche fra due settimane a Torino ci siano, incontrarli durante una maratona sarà una grande carica morale...
Momenti indimenticabili di una settimana: una piccola ma intensa vacanza... |
Inevitabile in questa settimana pensare alla situazione italiana alla luce di ciò che sto vedendo dopo sei settimane di vita in Germania. C'è crisi ovunque, in Italia. E il 40% dei giovani non ha un'occupazione. In Germania non sono tempi floridissimi ma occasioni di sviluppo ce ne sono ancora. Le tasse le si pagano sia in Italia (non tutti, a dire il vero) che in Germania, ma in Germania le usano per fornire l'autostrada gratis a tutti i cittadini. E non parliamo della politica: mentre in Italia questo governo, solo di nome e non di fatto, sembra sempre sul punto di sbriciolarsi sotto i colpi d'umore dei criminali che popolano il nostro Parlamento, in Germania si sta per raggiungere la Grosse Koalition, un'alleanza di governo che già in passato l'ha resa forte. Non è un caso se non poche persone mi dicono di rimanere in Germania, apostrofando l'Italia come "una merda", non tanto per l'Italia in sé (che è un paese fantastico), ma per il clima avvelenato che vi si respira, con un futuro incertissimo.
Alla luce di quanto detto, anche il mio futuro è un bel dilemma. Qualsiasi sia la strada che prenderò, dovrò rinunciare a qualcosa. Sia in Italia che in Germania, lascerei tanto. Amici, famiglia, luoghi cari, montagne, l'amata Juventus, nel primo caso. Occasioni di sviluppo professionale, nuove sfide, posti "inediti" da scoprire, un futuro più stabile, nel secondo caso. Io credo che il cuore abbia già scelto la sua strada, ma di qui a febbraio possono succedere ancora tante cose...
...ed una maratona, la più bella in assoluto! |
Ed è con spirito un po' malinconico che oggi ho compiuto il terzo viaggio di oltre ottocento chilometri a Schweinfurt. Mai come oggi, il viaggio ha regalato interessanti spunti, in forma di paesaggi goduti dall'abitacolo della mia auto. Le condizioni meteorologiche particolari e assai variabili sono state decisive. La luce bassa del pomeriggio autunnale che illumina meravigliosamente la Valle Mesolcina addobbata dei tipici colori autunnali, le vette che attorniano il Passo del San Bernardino spolverate della prima neve di stagione, i gialli pendii della Rheinwald, il variopinto tramonto sul Bodensee (il Lago di Costanza) sono stati gli scenari che hanno accompagnato questo ritorno a Schweinfurt, più triste del solito.
Si, più triste, e non perché si ritorna a lavorare, il lavoro è parte imprescindibile della vita ed è grazie a questa fortuna, visti i tempi che corrono, che posso vivere continuamente nuove esperienze (e raccontarle...). Quando trascorri una settimana così intensa e così viva, ricca di continue emozioni, tornare ad una quotidianità in solitaria è molto, molto più difficile.
Bis bald!
Stefano
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