martedì 12 novembre 2013

Il dettato

Ciao a tutti!
Una lingua si impara dal basso, partendo dalle cose più elementari. "Come ti chiami?", "Io sono...", "Vengo da..." e affini sono l'argomento di ogni "prima lezione" di qualsiasi lingua si inizi a studiare. Poi le lezioni vanno avanti e si comincia ad aggiungere pian piano nuovi elementi, come un puzzle, alla propria conoscenza linguistica. Anche questa volta, con il tedesco, è stato così. Poi accade l'inaspettato.
La nuova puntata della mia guerra con il tedesco parla di un salto indietro nel tempo. E bello grosso anche, si parla di quindici anni fa circa. Lezione del giovedì sera alla Volkshochschule di Schweinfurt. Sono le 17.30, clima sonnolento, come è solito. C'è gente che ha lavorato fino a qualche minuto prima, me compreso e Dio solo sa (e forse anche Andrea, eh?) quanto la scorsa settimana abbia dovuto dare tutto per chiudere la settimana senza fastidiose pendenze. Improvvisamente l'insegnante viene fuori con un'esclamazione da brividi, come è tipico della lingua tedesca. Ci capisco poco, di ciò che dice coglierò il 50%, ma due parole le intercetto rapidamente: Diktat schreiben, letteralmente "dettato" e "scrivere".

Si comincia così, con il più banale Wie heißen Sie?...

Ed è così che suppergiù quindici anni dopo, mi ritrovo in un'aula di scuola, seduto davanti ad un'insegnante, stavolta non insieme a coetanei ma tra altri ragazzi provenienti dai cinque continenti. A fare un dettato. Privo di senso, per altro... Dovremmo definirlo un bell'insieme di frasi "a cazzo".
Lei parla, io scrivo. Al termine reclama un volontario per verificare la bontà dello scritto. Mi offro, desideroso di interrompere al più presto la mia interminabile sonnolenza post-lavorativa. Si consuma qui un altro revival. In piedi...io, l'insegnante ed una lavagna. In mano un gessetto, torno a calcare quel fragile cilindretto bianco e a tracciare lettere in nuove e bizzarre combinazioni, mai vissute prima.
Nessun errore! E all'uscita sono felice, non tanto per la buona prova (conscio che sapere il tedesco non si limita a fare bene un dettato con parole di base) ma per essere tornato per qualche minuto un ragazzino, uno studente alle prime armi...
Bis bald!
Stefano

Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...