Felice Gimondi, Da me in poi
Dopo quattro mesi dall'incontro con Felice Gimondi, in quel di Pinerolo in occasione dell'arrivo del Giro d'Italia, riesco finalmente a leggere la sua biografia, Da me in poi. Una biografia decisamente atipica quella del vincitore di tre Giri d'Italia, un Tour de France, una Vuelta a España e di un Campionato del Mondo: non è un racconto cronologico in prima persona di ciò che il campione italiano ha combinato sulle strade di tutto il mondo a cavallo tra gli Anni '60 e gli Anni '70, no. Non è solo questo. Nella sua biografia, Gimondi si trasforma in una lente nella quale analizza il ciclismo degli ultimi cinquant'anni. Gimondi racconta la sua epoca, dominata dall'eterno duello tra lui e il "Cannibale", il belga Eddy Merckx. Un'epoca costellata di grandissimi atleti che correvano tutto l'anno e non puntavano ad uno-due obiettivi all'anno, gli ultimi anni della fase più romantica del ciclismo "romantico". Per passare poi a dare uno sguardo al ciclismo più moderno, commentandolo con grande onestà e trasparenza.
Nel raccontare il ciclismo che è stato e che è attualmente, si delinea chiaramente il carattere di Gimondi: persona semplice, burbera e leale, senza sfumature, di posizioni nette. Come il rifiuto di certa tecnologia (radioline), l'ammissione di "inferiorità" atletica con Eddy Merckx, il rifiuto della programmazione esasperata della stagione, il suo giudizio sulla vicenda umana di Marco Pantani (sulla quale Gimondi ha voce in capitolo, essendo stato il presidente della squadra in cui militava Pantani nel 2000). Affilato, ma senza arroganza. Da me in poi non è solo il romanzo della vita di un grande ciclista quale Gimondi è stato, ma il racconto di un uomo, con tutti i suoi pregi e difetti. E, nonostante la sua età (Gimondi è un classe 1942), Gimondi ha sempre un occhio puntato al futuro. Futuro che per lui è nella multidisciplinarità - non solo ciclismo su strada, ma anche pista e mountain-bike - un punto di vista molto interessante per chi si vuole affacciare a questo sport.
Da me in poi è sicuramente un bel manuale non solo per chi ama il ciclismo e la sua storia ma anche per chi vuole intraprendere un percorso sportivo. Se si vuole fare sport con profitto, da amatore o da professionista, c'è una sola via, fatta di duro allenamento, passione, fatica e sacrificio, la stessa percorsa con successo da Felice Gimondi.
Bis bald!
Stefano
Giudizio: 9/10 ■■■■■■■■■■
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