Se alla Dèfense ero stato io a ricredere Giulia sul valore del quartiere più futuristico di Parigi, devo ammettere che è stata lei a farmi scoprire e convincere del valore di un piccolo gioiello posto nel bel mezzo dei boulevards parigini: il Museo Jacquemart-André. Chiamarlo museo non è proprio il termine adatto. Andrebbe chiamato per la precisione casa-museo. Perché di entrambe le cose si tratta: un palazzo in cui sono presenti grandissime opere, in esposizione, come in una vera e propria galleria d'arte.
Tiepolo ci accoglie così al termine dello scalone d'onore |
La villa di Edouard André, politico e banchiere vissuto nella seconda metà dell'Ottocento, si trova nel bel mezzo dell'area urbanisticamente rivoluzionata da Haussmann, quella dei grandi boulevard. Ilaso vuole che quello su cui si affaccia il Museo Jacquemart-André sia proprio intitolato al barone Haussmann. La villa contiene anche il nome della moglie di André, Nélie Jacquemart, una pittrice dell'epoca in ascesa. Il loro sarà un matrimonio senza figli, ma un matrimonio felice, unito dalla passione per l'arte e il gusto, vissuto un viaggio dopo l'altro, dediti alla scoperta e alla ricerca, collezionando un'opera dietro l'altra. Tutta la loro vita sarà dedita a raccogliere pitture e sculture dei più grandi artisti, che, alla morte di lei, verranno donate all'Institut de France, affinché le protegga e ne trasmetta il loro valore ai posteri, rendendo fruibile la collezione al pubblico.
L'ingresso al Museo Jacquemart-André |
Si, perché i viaggi di André e consorte si concentreranno principalmente in Italia, uno dei mercati più fertili dell'epoca. L'Italia è un paese in rivoluzione, in piena crisi economica, e quindi erano molti a proporre sul mercato opere di grande pregio e valore. Proprio quelle che piacevano, e non poco, ai due collezionisti, che dall'Italia riuscirono a portare a Parigi anche enormi statue e interi affreschi di dimensioni imponenti (al quale fatto mi sorge spontanea una domanda: come le hanno trasportate?). Con tutta l'arte acquistata (non trafugata!) in Italia hanno riempito un intero piano: Botticelli, Mantegna, Tiepolo, Canaletto sono solo alcuni dei nomi presenti. Solo il Louvre ha una collezione di opere italiane più grande, non so se rendo l'idea... Ma non c'è spazio solo per gli italiani: nel piano rialzato si trovano anche importanti opere di Van Dyck, Robert e Rembrandt.
Le Jardin d'hiver |
La villa di André e Jacquemart rappresenta sicuramente un bell'esempio dello stile di vita altolocato della Parigi di fine Ottocento. Costruita con gusto classicheggiante, la villa presenta alcuni elementi innovativi che la resero una residenza al passo con i tempi: piano rialzato, entrata ed uscita separate tra loro, un giardino invernale, porte azionate da martinetti idraulici per giocare con gli spazi a proprio piacimento, architettura adattata alle opere presenti nel museo, luminosità gestita alla perfezione.
Una "modesta" collezione veneziana |
La combinazione tra il giardino invernale e lo scalone d'onore, con l'affresco del Tiepolo a prendersi tutta la scena, è sicuramente uno degli elementi che più rimane impresso durante la visita. Ma non si può rimanere ovviamente indifferenti di fronte alla quantità di arte collezionate durante i loro viaggi in Italia: non a caso, due delle sale "italiane" si chiamano Salle Vénitienne e Salle Florentine. E non si può non rimanere spiazzati dal Salon de musique, concepito come una sala unica dallo spazio doppio, per meglio amplificare le melodie.
È un gioiellino, il Museo Jacquemart-André, dal quale usciamo estremamente appagati. Un piccolo scrigno di bellezza che ancora una volta ci spiega che spesso le cose più belle si possono ritrovare nei luoghi più inaspettati.
A presto!
Stefano
La mia personale Top-10 del Museo Jacquemart-André di Parigi:
1. Giovanni Battista Tiepolo - Il ricevimento di Enrico III a Villa Contarini (→)
2. Giovanni Guardi - Portico veneziano (→)
3. Paolo Uccello - San Giorgio che uccide il drago (→)
4. Giovanni Bellini - Madonna col Bambino (→)
5. Hubert Robert - Galeries en ruines (→)
6. Rembrandt - I pellegrini di Emmaus (→)
7. Andrea Mantegna - Ecce homo (→)
8. Antoon Van Dyck - Portrait de magistrat (→)
9. Jean Siméon Chardin - L'Allégorie de la science (→)
10. Sandro Botticelli - La fuga in Egitto (→)
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