Quando mi è stato proposto di fare un salto nel Quartiere latino di Parigi, devo ammettere, non ero convinto. Stavolta avevo ragione, questa è stata l'unica area della capitale francese che non mi ha entusiasmato. Sfiorata durante la visita a Saint-Germain-des-Prés, ci siamo veramente addentrati nel Quartiere Latino per pranzare... ed è lì che ho iniziato a non apprezzare particolarmente il caos di buttadentro, una categoria di personaggi che ho sempre detestato e sempre detesterò. Troppa folla negli stretti vicoli del quartiere, troppo traffico tra Boulevard Saint-Michel e Rue Saint-Jacques. Insomma, non ce n'era una al posto giusto. Il posto non faceva per me.
Il Pantheon parigino |
I tratti per essere un'area interessante, però, ci sono tutti. Place Saint-Michel è splendida, messa nel crocevia tra l'Île de la Cité, la Senna e il Quartiere latino, una piazza dalla sana vivacità, grazie a locali etnici e alle vecchie librerie. Ci sono alcune tra le chiese più belle di Parigi, tra cui la gotica Saint-Séverin e l'originale Saint-Étienne-du-Mont, che purtroppo abbiamo trovato chiusa. C'è soprattutto la Sorbona, il celebre edificio che dà il nome a tre delle tredici università di Parigi. La Sorbona è sicuramente il catalizzatore per la presenza di case editrici, librerie, caffè e locali vari.
Angolo del Quartiere latino |
Ma la vera attrattiva del Quartiere Latino è il Pantheon, il tempio della patria francese.
Era una vecchia chiesa, dedicata alla patrona di Parigi, Santa Genoveffa, alla quale è intitolata anche la piccola collina su cui sorge il Pantheon. Le forme, grandiose e solenni, in particolar modo al momento dell'ingresso, sono ispirate da alcune chiese europee e ovviamente dal Pantheon romano. Questa sorta di ambiguità architettonica fece di questo edificio un oggetto di contesa dalle varie dominazioni che si sono succedute in Francia tra il XVIII e il XIX secolo: mausoleo durante la Rivoluzione, chiesa sotto Napoleone III. Solo con il funerale di Victor Hugo (quanta importanza ha avuto questo grande scrittore...), nel 1885, il Pantheon viene ripristinato come tempio dedicato a conservare i resti dei grandi di Francia.
L'ingresso della Sorbona |
Entrare in questo luogo, in cui riposano i resti di grandi personaggi, molti dei quali letti e studiati sui libri di storia, letteratura o di scienze, è un percorso formativo all'interno della cultura che la Francia ha contribuito ad alimentare negli ultimi secoli. Nell'austera cripta sono conservate le spoglie di molti personaggi, Voltaire (forse il più "visivamente" celebrato), Rousseau, Zola, Marat, Monge, Lagrange. Ma è ovvio che alcuni più di altri suscitino maggiormente emozione. Per Giulia sono gli scrittori: impossibile per lei non provare almeno un po' di commozione di fronte alle reliquie di Hugo e Dumas. Per me sono ovviamente gli scienziati a raccogliere il maggior interesse e infatti non riesco a rimanere indifferente di fronte alle tombe di Pierre e Marie Curie. E fa anche un certo effetto sapere che al centro del Pantheon, proprio sotto la cupola, Léon Foucault dimostrò scientificamente la rotazione terrestre, installando un pendolo dalla lunghezza di oltre sessanta metri, il famoso "pendolo di Foucault".
Tomba "n.8": Pierre e Marie Curie |
Il Pantheon, grazie alle sue dimensioni imponenti, grazie alla storia e alle storie che vi sono conservate, grazie a tutto il bagaglio storico-culturale lasciato da chi vi riposa, è il luogo in cui è più facile rendersi conto della grandezza di una nazione come la Francia. Una delle più grandi, come l'Italia, la Gran Bretagna o la Germania.
Bis bald!
Stefano
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