mercoledì 23 settembre 2015

Un anno qui

Ciao a tutti!
Il 23 settembre rimarrà sempre nella mia testa, come il giorno dei saluti alla mia terra di origine e il giorno del mio definitivo trasferimento in Germania. Un anno fa, esattamente, lasciavo il villaggetto in cui ho vissuto quasi ventinove anni (Cercenasco), il Piemonte, le Alpi e l'Italia per muovermi in Baviera con Giulia, verso una nuova avventura lavorativa e soprattutto una nuova esperienza di vita, completamente nuova per me.

Un gelato in piazza!

Cosa ne è stato di questo ultimo anno da residente in Germania? I primi sono stati mesi duri: c'è tutta la burocrazia da superare. L'ostacolo non è nella burocrazia di per sé perché non siamo in Italia, ma nella lingua. Che all'inizio è stato una vera e propria barriera per entrambi, mentre ora lo è solo più per me. Si, il mio tedesco è ancora stentato e la dura battaglia che ho intrapreso con questa lingua sarà ancora molto molto lunga. Mentre Giulia invece la lingua l'ha imparata eccome, non senza sacrifici, fino al punto di poter trovare un impiego a stretto contatto con la gente, dove l'uso del tedesco parlato è essenziale.
Lavorare in Germania... che abisso con l'Italia. Giulia ha impiegato poco tempo a trovarlo, da quando ha cominciato a cercarlo. Io... dovrei parlare di qualcosa che in Italia si può solo immaginare, dal salario all'orario di lavoro, dal clima aziendale alla mutua.

Una tipica alba dalla finestra di casa

La vita in Germania è molto diversa da quella in Italia, o almeno in Piemonte: altri ritmi, altre velocità, altre consuetudini. Ma qui si sta bene, e dove si sta bene ci si abitua in fretta. E quindi ci siamo abituati in fretta anche alle tazze di Glühwein, alle strambe feste in piazza a base di birra, vino, Bratwurst e Sauerkraut, alle domeniche di silenzio e di riposo, ai negozi chiusi di domenica e aperti non oltre le 18, a usare la bici come mezzo di trasporto preferenziale. Io ci provo ogni giorno a raccontare ad amici e parenti quanto sia bello vivere qui - pur con tutto ciò che manca dell'Italia, sia chiaro - ma solo chi è venuto a trovarmi ha visto quali siano veramente gli effetti positivi del lasciare l'Italia per iniziare una vita in Germania: prezzi più bassi, salari più alti, parchi pubblici curati, strade perfette, zero (o quasi) delinquenza, trasparenza nei servizi, autostrade gratis, benzina meno cara del 15-20%, consapevolezza di vivere in paese più pulito e trasparente da tutti i punti di vista (anche nell'anno segnato dalle vicende Germanwings e Volkswagen).

Il Meno "ghiacciato"

Certo, mancano gli affetti - che il telefono e i social network possono rimpiazzare in qualche modo. Manca qualche tradizione nostrana - che in parte abbiamo importato e in parte abbiamo sostituito. Mancano le montagne, quelle proprio sono insostituibili. Ma alla fine, credo sia ben chiaro: noi siamo felici qui in Baviera. La vita può sempre riservare delle sorprese (e l'essere qui si può alla fine considerare tale), ma noi, da Schweinfurt, dalla Baviera, dalla Germania, non ce ne vogliamo proprio andare.
Bis bald!
Stefano

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