mercoledì 2 settembre 2015

Intenzioni che diventano realtà: la salita sulla Becca d'Aran

Ciao a tutti!
Ne abbiamo parlato per tanto tempo, era un'idea che ronzava in testa ad entrambi da un notevole lasso di tempo. Salire sulla Becca d'Aran era un desiderio comune sia a me che a Giulia, ed entrambi lo avevamo espresso addirittura quando non eravamo ancora una coppia. Dopo più di due anni, quindi, abbiamo coronato questo piccolo sogno, salire su questa montagna di 2950 metri, fantastico balcone sulla Valtournenche.

In vetta alla Becca d'Aran

È una salita relativamente facile e tranquilla. Sicuramente lo sforzo fisico richiesto non è dei più impegnativi. Eh, dopo aver concluso da meno di un mese l'Alta Via n.2 della Valle d'Aosta, coprire i novecento metri che da Cheneil portano in cima alla Becca d'Aran non è nulla di difficile. partiamo con un buon passo non troppo presto, il tempo di aspettare di poterci procurare qualcosa da consumare per il pranzo. Magari in vetta, magari con la Valtournenche sotto di noi.

La conca di Cheneil

La salita inizia dalla frazione Barmaz, da dove si raggiunge la conca di Cheneil, una delle location più incantate dell'intera Valle d'Aosta, così affascinante da richiamare l'attenzione di due personaggi che la Valtournenche l'hanno vissuta a fondo: il primo uomo a salire il Cervino, Edward Whymper, e uno dei protagonisti della prima scalata italiana alla Gran Becca, l'abate Gorret; la tradizione vuole che questa conca sia stata ripetutamente frequentata dai due scalatori. Ma cosa ha di speciale di Cheneil? Dopo tanti anni (e questa sarà la sesta-settima volta, compreso il passaggio durante l'Alta Via n.1 della Valle d'Aosta) non l'ho ancora capito, ma trovarmi in questo grande bacino erboso, dove appare evidente il trionfo della natura, è sempre una bella sensazione.

Ancora meno di cento metri di salita verso la sommità della Becca d'Aran

Risaliamo facilmente la conca di Cheneil sul versante destro, fino ad oltrepassare una cascata. Qui il sentiero si fa più ripido e vi è da attraversare alcuni passaggi rocciosi anche aiutandosi con le mani. Si guadagna quota velocemente, fino a raggiungere una piccola spianata, la Pâturage de l’Aran. Qui si trova un bivio, verso sinistra si prende per la Becca d'Aran, verso destra si punta verso il Mont Roisetta. Il tratto più duro è sorpassato, ma, quando ormai la visuale sulle montagne valdostane diventa evidente, c'è ancora un tratto da affrontare con attenzione, prima di poter toccare la croce di vetta.

Panorama sulla Valtournenche

Finalmente di nuovo con le nostre montagne di fronte ai nostri occhi. Ci sono tutte quante. Alcune sono coperte, come il Cervino. Se il cielo non appare limpido si può stare certi che a mezzogiorno il Cervino è del tutto coperto, una regola che non viene mai tradita. Cervino o non Cervino, ce ne stiamo qualche minuto a guardare in basso. Per una volta, insieme, siamo noi a guardare in basso. E da questa vista cerchiamo di fare il pieno: di lì a qualche settimana, ci troveremo a che fare con ben meno spettacolari vedute...
Bis bald!
Stefano

Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...