lunedì 29 giugno 2015

E adesso?

Ciao a tutti!
Alla fine l'hanno proprio chiusa. Tornando da Bad Mergentheim, nel cielo finalmente azzurro dopo molti giorni di maltempo, non spiccavano come al solito quei punti di riferimento che da molti mesi, fin dal mio primo giorno a Schweinfurt, sono state le torri di raffreddamento della centrale nucleare di Grafenrheinfeld. Le torri e il vapore acqueo che da esse ne usciva costantemente, senza soluzione di continuità, erano quasi una bussola. Una garanzia.

La centrale nucleare di Grafenrheinfeld vista dal Baggersee

Due giorni fa, sabato 27 giugno, è giunto il momento è stato dunque il giorno dell'Abschaltung, l'ora di spegnere il reattore nucleare. La storia di questa centrale, lunga trentatré anni, è giunta dunque alla fine. La linea verde del governo Merkel sta vincendo e a poco a poco cala il sipario sulle centrali nucleari tedesche. Pro e/o contro? Tendenzialmente non sono a favore del nucleare, soprattutto quando si parla di costruire nuove centrali. Ma questo - come tante altre centrali tedesche - era un impianto avviato da molti anni e con quasi nulle percentuali di rischio. Non ho mai incontrato colleghi, per esempio, preoccupati di vivere a breve distanza da questa struttura (che, tra l'altro, forniva energia ad una vastissima zona, nonché a tutta l'area industriale di Schweinfurt). Personalmente, chiuderla non mi sembra la scelta migliore, ma queste sono decisioni che hanno un impatto solo nel lungo termine, dunque gli effetti non sono facili da prevedere.

Un angolo alla rovescia (© Julia Zimmermann)

Ma non è il timore di un incidente o il timore di un blackout elettrico che mi fanno rispettivamente gioire o rattristare per l'annuncio della chiusura. È che dopo quasi due anni... a quelle torri ci ero affezionato. Non le distruggeranno per molti anni, o forse non lo faranno mai, ma quelle due colonne di fumo erano un segnale... Mi mancheranno, perché quando si stava per arrivare a Schweinfurt, sia da sud ma soprattutto da nord, era il momento di dire "siamo quasi arrivati". Mi mancheranno, perché la loro immagine sulle acque del Baggersee al tramonto è una delle cose più belle che abbia avuto modo di vedere in questi ultimi due anni. Mi mancheranno, perché hanno accompagnato i miei primi allenamenti nelle campagne franconi, perché hanno accompagnato Giulia nel suo primo giro in bicicletta in questo territorio. Mi mancheranno, perché, molto più semplicemente, sono un pezzo che viene spento, come con un bottone, degli ultimi due anni della tua vita.
Sigh!
Stefano

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