"L'avventura non può più manifestarsi là dove nell'uomo scadono l'ingegno, l'immaginazione, la responsabilità; là dove si demoliscono, o almeno si banalizzano, fattori naturali come l'ignoto e la sorpresa. E ancora non può sussistere avventura là dove vengono alterate, persino distrutte peculiarità come l'incertezza, la precarietà, il coraggio, l'esaltazione, la solitudine, l'isolamento, il senso della ricerca e della scoperta, la sensazione dell'impossibile, il gusto dell'improvvisazione, del mettersi alla prova con i propri mezzi, e non ultimo, senza più inventiva. Tutte cose che oggi sono ormai represse o addirittura cancellate nel quotidiano. L'avventura è un impegno che coinvolge tutto l'essere e sa cavar fuori dal profondo ciò che di meglio e di umano è rimasto in noi. Là dove il mazzo non è stato truccato per vincere ad ogni costo, esistono ancora il gioco, la sorpresa, la fantasia, l'entusiasmo della riuscita e il dubbio della sconfitta. Dunque l'avventura."
Walter Bonatti, I miei ricordi
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Sempre all'avventura... (© Contrasto) |
Forse quello che per me è l'ispiratore numero uno in assoluto, Walter Bonatti.
Oggi nasceva, in un posto che più orizzontale non potrebbe essere, il più grande conquistatore del verticale che il mondo abbia mai conosciuto.
E a mio modo di vedere, un grande uomo, forte, cristallino, puro. Un esempio per tutti.
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