venerdì 5 giugno 2015

Esportiamo il meglio

Ciao a tutti!
Ho sempre ritenuto che la nostra città, Schweinfurt, fosse una località dai connotati fortemente tedeschi. Lo si può evincere dalla sua storia antica, dall'urbanistica tipica del dopoguerra e da ciò che rimane delle case storiche, dall'attenzione per le esigenze del cittadino, dal verde pubblico. Eppure, a Schweinfurt, città che non spicca per un'elevata presenza di italiani, c'è un pezzo di Italia che ha avuto un ruolo fondamentale nella storia e nella tradizione di questa località della Franconia. Il pezzo di Italia in questione è una persona alla quale sono state dedicate strade, statue e scuole. Ed è incredibile quanto onore venga attribuito a questa persona, vissuta nel XVI secolo, specie se si pensa che sto parlando di una donna.

La statua dedicata ad Olimpia Morata a Schweinfurt, in Brückengasse

Lei si chiama Olimpia Fulvia Morata. No, le Olimpiadi non c'entrano niente, così come il Morata giocatore della Juventus. Olimpia Morata era un ragazza ferrarese vissuta nel XVI secolo, figlia di un insegnante di grammatica perso la corte estense. Olimpia era una bambina prodigio, un vero e proprio portento, in grado di leggere e scrivere correttamente greco antico e latino già in tenera età.
Ma cosa lega Olimpia Morata e Schweinfurt, due entità così apparentemente lontane fra loro? La giovane Olimpia cresce nella corte degli Este in un ambiente molto libero dal punto di vista culturale, grazie alla presenza della duchessa d'Este, Renata di Valois-Orléans, francese e di credo calvinista. Olimpia inizia a simpatizzare per la Riforma protestante e poco alla volta inizia a considerare il papato un vero e proprio demonio. E in concomitanza, si sposa con un medico tedesco originario proprio di Schweinfurt, con il quale si trasferiscono in Germania, terra nella quale il protestantesimo si stava allargando a macchia d'olio e il calvinismo, una delle sue correnti, era liberamente ammessa. Si stabiliscono dapprima a Würzburg, città che non amano in quanto viene praticata la religione cattolica. Decidono quindi di stabilirsi a Schweinfurt, dove vivranno per circa tre anni. Qui Olimpia Morata lascia un segno indelebile, in quanto cerca di di trasmettere il suo grande bagaglio culturale alfabetizzando una popolazione pressoché completamente analfabeta. Nel 1553, però, inizia un assedio alla città di Schweinfurt, che durerà moltissimi mesi. Schweinfurt era protetta dall'imperatore Carlo V, ma ciò non basterà a proteggerla dal saccheggio e dal rogo che subirà nel 1554, il suo annus horribilis. La tragedia che colpì Schweinfurt convincerà Olimpia a lasciarla definitivamente per Heidelberg, ove però morirà solo un anno dopo a causa della peste che imperversava in Germania. Aveva solo ventinove anni.
Morì giovane, e a Schweinfurt non lasciò che una traccia veloce, ma incisiva a sufficienza per essere ricordata dalla città in più forme. Una statua in centro città, una strada a lei intitolata e un liceo (inizialmente per sole ragazze) che porta il suo nome. Il giusto onore per una donna italiana che in Germania ha fatto grandi cose.
Bis bald!
Stefano

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