Alla fine la scelta è stata fatta: stamattina, alle ore 7.30, dopo una ricca colazione al Rifugio Vandelli, ho deciso di seguire un percorso alternativo e meno esposto a rischi. A parte il rischio di incontrare neve sul percorso, che è un pericolo oggettivo, ha dominato il timore di essere costretti a tornare indietro sui propri passi trasformando la tappa di oggi in un'altra maratona da nove ore di cammino. Non ne ho proprio bisogno, dopo gli avvenimenti di ieri. Con il senno di poi, la mia è stata una scelta sensata, le cengie appaiono ancora ricoperte da un discreto manto nevoso.
Contemplando il gruppo del Cristallo... |
Dunque, riprendo il percorso dell'Alta Via dalla zona dei Tondi di Faloria nonché arrivo degli impianti sciistici Faloria-Cristallo (ove sono ubicati il Rifugio Tondi e il Rifugio Faloria, presso il quale sto pranzando), evitando i passaggi in cengia del Ciadin del Loudo. Il percorso alternativo (discesa al Passo Tre Croci e risalita al Rifugio Faloria partendo da Rio Gere) mi ha comunque permesso di ammirare ancora una volta lo spettacolo delle Tre Cime di Lavaredo e dei monti attorno ad Auronzo di Cadore, spettacolo non vissuto ieri causa maltempo. E non mi sono perso il fantastico panorama del Cristallo: nonostante le nubi che cingono le sue cime, rimane uno dei gruppi più impressionanti delle intere Dolomiti.
Ora, giù per la Val Orita, quindi a Cortina d'Ampezzo, San Vito di Cadore e Borca di Cadore. Arrivo previsto per il pomeriggio. Poi, meritato riposo in vista della salita al Rifugio Venezia.
A presto!
Stefano
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